CAPITOLO 127

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Pov's Simona
*Sono sull'aereo con Sveva, stiamo partendo per New York. Spero che questa vacanza mi aiuti a svagare un pò e a non pensare, con la compagnia di Sveva sarà sicuramente così, o almeno lo spero. Questi due giorni li ho passati in pasticceria con una specie di mutismo selettivo. Parlavo solo se i ragazzi mi facevano domande. La valigia l'ho fatta ieri sera, all'ultimo minuto, buttando cose a caso dentro infatti spero di aver preso tutto. Con Niccolò non mi sono sentita per nulla ed è meglio così. Mi manca come l'aria, mi sento soffocare al fatto di non trovare il suo buongiorno o la sua buonanotte. Ma credo sia giusto così, abbiamo bisogno di capire
cosa vogliamo davvero. Poggio la testa sullo schienale del sedile e chiudo gli occhi tentando di dormire un pò ma con scarsi risultati. Sveva si è addormentata perciò prendo le cuffie e metto una playlist. Dopo varie canzoni il telefono riproduce "Il tuo nome" di Niccolò, la canzone che ha scritto per me. Accendo lo schermo per cambiare canzone ma non ce la faccio, qualcosa mi blocca, voglio sentirla. Appoggio la testa al finestrino guardando il cielo infinito di fronte a me mentre una lacrima riga il mio viso. "Nelle cose che non trovo ma che ritroverò", così inizia la canzone. E così è successo a noi. Le cose che non troviamo più, l'amore forte che ci ha sempre unito, i momenti magici passati insieme, le notti a dormire abbracciati e le risate per le sue stupidaggini. Sono cose che non troviamo da tempo ma vorrei con tutto il cuore ritrovare. Finita la canzone sono in un mare di lacrime, Sveva si sveglia grazie al pilota che comunica il nostro arrivo a New York. Si gira verso di me vedendo il mio viso bagnato, si muove di scatto sul sedile mettendo una mano sulla mia coscia.*
Sv: -"Ehi ehi ehi, perchè stai piangendo?" *Piango ancora più forte abbracciandola, lei afferra il mio telefono facendo accendere lo schermo e nota la canzone di Niccolò sul display, sospira poggiando il telefono abbracciandomi più forte. Prende il mio viso tra le mani e asciuga le mie lacrime coi pollici.*
Sv: -"Va tutto bene Simo, questi giorni non ci pensare ok? Pensiamo a divertirci ora, poi si vedrà cosa fare." *Annuisco solamente mentre mi lascia un bacio in fronte.*
Sv: -"Ora asciugati quelle lacrime dai, non vorrai che New York ci veda tristi!" *Dice sorridendo e non posso evitare di farlo anch'io. Scendiamo dall'aereo e dopo i vari controlli prendiamo un taxi che ci porta in hotel. Entriamo e chiediamo alla reception la nostra camera.*
X: -"Ok ragazze, la vostra camera è la 407, al quinto piano. In queste due settimane potete anche usufruire della SPA o della piscina coperta che abbiamo in struttura. Per la SPA però dovete prenotare un giorno prima. Qualsiasi cosa basta alzare la cornetta del telefono nella vostra camera e digitare il numero uno per ogni richiesta. Vi auguro una buona permanenza qui a New York." *Dice gentilmente la signorina, entriamo in ascensore e Sveva spinge il tasto cinque, mi appoggio all'ascensore guardando il numero della stanza.*
S: -"E che cazzo però!" *Dico gridando in ascensore.*
Sv: -"Che è oh?"
S: -"407! 4 luglio! Ma che è uno scherzo?!" *Dico mettendomi le mani tra i capelli. La nostra stanza è la 407, ovvero 4 luglio, ovvero concerto allo stadio Olimpico e
giorno in cui io e Nic ci siamo messi insieme. Cos'è un complotto?*
Sv: -"Ma dai però, sei tu che ci pensi! Sono coincidenze, tutto qui! Devi cercare anche tu di non pensarci però eh!"
S: -"E certo, è facile per te dirlo, tu c'hai Vapu!" *Dico uscendo dall'ascensore. Entriamo in camera, metto la valigia dove capita e mi siedo sul letto mentre Sveva va
in bagno. Perchè le ho detto così? Non è mica colpa sua, è una decisione mia aver preso questa pausa con Nic. Lei sta cercando solo di aiutarmi ed io l'aggredisco
così. Esce dal bagno e mi alzo per abbracciarla.*
S: -"Scusa, hai ragione. Sono una stupida. Andiamo a divertirci dai!" *Dico prendendo un maglione dalla valigia per cambiarmi.*
Sv: -"Te sei tutta matta! Comunque mancava poco, ti stavo per mandare a fanculo!" *Dice così ridiamo prendendoci in giro. Devo godermi questa vacanza al meglio prima di tornare ad affrontare la realtà.*

Trova spazio dentro meWhere stories live. Discover now