CAPITOLO 60

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Pov's Simona
*Sono in cucina con mamma e papà, sto spiegando tutto mentre i miei sono completamente in lacrime.*
MS: -"Devi riprendere le cure Simo, devi rifarlo subito." *Mi dice mia mamma ed io annuisco. Prendo le mani a tutti e due e dico.*
S: -"State tranquilli, appena torno a Roma chiamo subito uno psicologo e farò ciò che è necessario."
PS: -"Ma con la pasticceria, come hai fatto?" *Chiede papà giustamente preoccupato per la mia attività.*
S: -"Va tutto bene papà, Sveva l'ha portata avanti alla grande e i ragazzi che abbiamo sono davvero fantastici." *Mentre parliamo vedo delle ombre passare, i ragazzi stanno andando di là, ma a far che? Mi alzo dalla sedia e vado verso le stanze, sento mio fratello dire "Queste non abbiamo fatto a tempo a spedirle" e apre la mia stanza. Ci sono tutte le cose di Niccolò lì, lui rimane esterrefatto, così come Adriano quando vede che ci sono anche tutti i miserabili sul mio muro.*
A: -"Guarda Ní, ci siamo proprio tutti qui!" *Dice indicando le foto, tutte foto dalla loro adolescenza fino ad oggi, ho sempre amato la loro amicizia e va immortalata.*
S: -"Quando avete finito di spiare la mia stanzetta mi piacerebbe entrare, così queste cose me le porto via." *Entro in scena io facendoli balzare dallo spavento. Sorrido a tutti e quando mi avvicino Niccolò mi dice.*
N: -"Sei una stalker professionista! Poi tutte ste cose su di me.. Allora mi adori sul serio!"
S: -"Se c'è una cosa che devi sapere di me è che non amo dire bugie, sono sempre sincera perciò tutto ciò che esce dalla mia bocca è vero." *Entro e prendo un borsone per mettere tutte queste cose dentro, Sveva si avvicina per darmi una mano. Apro dei cassetti e ci sono altri due quadri da portare via: in uno ci siamo io e Daniele e nell'altro ci siamo io e Valerio nella stessa culla, abbiamo solo pochi mesi di differenza quindi siamo praticamente coetanei, e quello era il giorno del nostro battesimo. Sì, l'abbiamo fatto insieme qui in Puglia.*
S: -"Che dici me lo porto questo?" *Dico voltandomi verso Valerio e porgendogli il quadro.*
V: -"Questo te lo porti e me lo presti che faccio una copia e lo appendo anch'io a casa." *Dice mio cugino accarezzando la foto e sorridendo. Sono bellissimi ricordi indelebili.*
A: -"Anvedi che belloccio ao, quel vestitino te stava da Dio."
N: -"Proprio un fotomodello ao." *Dicono i ragazzi prendendolo in giro.*
S: -"Ehi ehi lasciate stare il mio cuginetto!" *Dico io abbracciandolo forte e lui mi lascia un bacio tra i capelli.*
V: -"Menomale che stai te oh." *Ci ritroviamo in una travolgente risata quando Sveva fa l'appunto della giornata.*
Sv: -"Regà, so le 12, ci conviene andare che Niccolò appena arriviamo deve andare in studio." *Ci dirigiamo nuovamente in cucina per salutarci, abbraccio mio fratello chiedendogli di salutarmi Annarita e poi passo ai miei genitori.*
S: -"Papà, mamma, scusatemi ancora. Vi prometto che da oggi farò di tutto per stare meglio. Devo ringraziare loro se sono ancora qui."
A: -"Soprattutto grazie all'intuizione di tuo cugino nel pensare alla villa al mare." *Dice Adriano ed io sorrido, mio cugino mi conosce talmente bene che sa dove
potrei rifugiarmi. Abbraccio forte i miei. Papà dà una pacca a Valerio e dice.*
PS: -"Digli a papà che lo aspetto per la gara dei panzerotti!" *Nella nostra famiglia c'è questa bellissima tradizione, qui in Puglia i panzerotti sono un must e quando Valerio e i miei zii scendono qui li facciamo in casa, i migliori del mondo, loro fanno la gara a chi riesce a mangiarne di più.*

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