CAPITOLO 64

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Pov's Simona
*Niccolò interrompe il mio discorso per invitarci tutti attorno alla tavola a mangiare, chissà che casino mi hanno lasciato in cucina. Ci sediamo ed io capito accanto
a chi? A lui. Dopo aver passato tutti i piatti guardo la carbonara come fosse la cosa più fantastica di sto mondo, perchè lo è. Non la mangio da mesi e il profumo del guanciale e del pecorino mescolati perfettamente con il tuorlo mi fanno volare in alto.*
V: -"Ragazzi prima di cominciare volevo fare un brindisi." *Dice mio cugino dopo aver riempito a tutti un bicchiere di vino.*
V: -"Brindo a Simona, alla sua cocciutaggine, alla sua fragilità, alla sua dolcezza, alla sua generosità, alla sua sincerità.. Insomma a tutti i suoi difetti ed i suoi pregi. Brindo a ciò che sei e a ciò che tornerai ad essere per ricordarti che sei bella e perfetta così e meriti tutto ciò che hai e che ancora ti riserva il mondo. Ti voglio bene piccola cimice. Brindo a te." *Dice Valerio, io sono commossa e gli altri urlano e applaudono per poi prendere i calici e dire.* Tutti: -"A SIMONA!" *Sento di dover dire qualcosa anch'io quindi prendo il calice e mi alzo.*
S: -"Io volevo brindare a qualcos'altro. Sono arrivata qui a Roma, ho realizzato i miei sogni dopo aver passato l'inferno, ho conosciuto tutti voi, ho conosciuto il mio idolo e ho avuto modo di essergli amica, ho trovato in ognuno di voi dei pezzi mancanti del puzzle della vita. Mi sono fatta trascinare di nuovo negli inferi, ma in questi giorni ho imparato che le persone che tengono a te troveranno sempre la via d'uscita e non ti abbandoneranno mai. Troveranno sempre un pretesto per farti amare di nuovo la vita, per farti sognare ancora. E se tu continuerai ad arrenderti loro non molleranno mai la presa fin quando tu non ti sarai rialzata del tutto. Ho imparato che la vita è bella anche con le ferite che ti lacerano durante questo lungo percorso, perchè sono quelle a renderti la persona che sei. Ho imparato che
la speranza davvero non muore mai, e che voi siete la mia speranza, la mia rinascita. Perciò brindo ad una nuova me, ad un nuovo inizio, ma soprattutto brindo a voi ragazzi, voi che mi donate tanto senza richiedere indietro nulla. Vi voglio bene." *Dico a tutti, mi risiedo e sotto gli applausi di tutti Cocco alla mia sinistra mi abbraccia tirandomi dal collo e mi strofina sulla testa, io sorrido e gli lascio un bacio sulla guancia.*
N: -"Buon appetito regà." *Dice Niccolò così io addento un pò di pasta, chiudo gli occhi per assaporare meglio e l'equilibrio degli ingredienti è perfetto. Mi lecco le labbra dalla goduria di questo momento e sospiro per il piacere.*
N: -"Bona eh? Moriconi non se sbaglia mai." *Dice lui facendo ridere tutti quanti, io di botta mi giro e rispondo.*
S: -"Sinceramente non la mangio da così tanto tempo che doveva essere buona pure se l'avessi fatta con la panna." *Dico scoppiando a ridere guardando la faccia di Niccolò serissima che mi sta per ammazzare.*
N: -"Dillo n'altra volta e te caccio.... Da casa tua." *Diciamo ridendo. Continuiamo la serata così, quanto mi sono mancati tutti quanti, quanto mi è mancata casa. Finiamo di cenare e noi ragazze togliamo tutto da tavola mentre i ragazzi scelgono cosa fare. Non appena finiamo di sistemare raggiungiamo gli altri nel salotto.*

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