CAPITOLO 157

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Pov's Niccolò
*Oggi è il giorno di Santo Stefano, ieri non appena arrivammo a casa erano già le 7 di sera perciò dopo aver fatto una bella doccia ci siamo messi sul divano a guardare un paio di film di Natale. Siamo svegli già da un pò, stiamo facendo colazione. Tra un pò ci vedremo con gli altri al bar, oggi pranziamo dagli zii di Simona. Sistemiamo le tazze nella lavastoviglie e saliamo su per prepararci. Simona va in bagno a truccarsi mentre io mi sto abbottonando la camicia davanti allo specchio nella camera da letto, metterò un maglioncino verdone su di essa. D'improvviso vedo Simona arrivare in camera, truccata e coi capelli mossi, come piacciono a me, ma ha ancora la vestaglia addosso. Si ferma davanti alla porta con le mani dietro la schiena.*
N: -"Amò, mbeh? Vestiti che andiamo." *Dico io incitandola a sbrigarsi o faremo tardi. Ha ancora le mani dietro la schiena mentre si dondola mordendosi le labbra e sorridendo.*
N: -"Che c'è?" *Le dico sorridendo anch'io vedendo che si comporta come una bimba. Porta in avanti un braccio che mantiene una busta firmata "Disney store", la guardo afferrando la busta con fare interrogativo.*
N: -"Cos'è?" *Chiedo sbirciando all'interno.*
S: -"So che non stavamo più insieme, ma te l'ho preso da New York. Era il giorno della partenza e andammo lì prima di recarci all'aereoporto. Ricordo che il giorno prima mi fermai davanti ad una vetrina e iniziai a piangere perchè c'era esposto un pianoforte, uguale al tuo. Poi il giorno dopo entrai alla Disney e mi trovai davanti al reparto di Peter Pan. Lì capii che forse dovevo aggiustare le cose. Ho preso questo anche non sapendo se un giorno l'avresti ricevuto. Dai, apri!" *Mi dice agitandosi e battendo le mani, io ho gli occhi già lucidi. Apro la busta, esco il regalo e sento una lacrima disegnare la mia guancia. E' una statuetta, ci sono Peter e Wendy. E' meravigliosa. La guardo facendo una smorfia sulle labbra, quelle smorfie che fai quando cerchi di trattenere le lacrime. Lei afferra il mio viso lasciando dei baci sulle mie lacrime. L'abbraccio, l'abbraccio forte e inizio a piangere sulla sua spalla mentre lei sorride.*
S: -"Amore dai, non piangere ti prego!" *Mi dice mentre ride felice della mia reazione. Mi alzo dalla sua spalla lasciandole un bacio lungo.*
N: -"Cos'ho fatto io di così bello per averti nella mia vita! E' stupenda piccola mia!" *Prendo la statuetta e prendo Simona dal polso tirandola con me.*
N: -"So già dove metterla." *Dico dirigendomi nella stanza del piano. Apro la porta e la poggio sul piano, lateralmente. Metto un braccio sulle spalle di Simona mentre lei poggia una mano e la sua testa sul mio petto. Le lascio un bacio sui capelli.*
S: -"E' perfetta lì." *Dice sussurrando.*
N: -"Tu sei perfetta." *Le rispondo afferrando il suo mento portando il suo sguardo contro il mio. Ha gli occhi lucidi anche lei. Mi lascia un bacio e striscia con la mano sul mio braccio per poi andarsi a preparare. Io rimango qui, ancora altri dieci minuti, a fissare quella statuetta e a ringraziare il destino per avermi fatto incontrare la donna della mia vita. Dopo una mezz'ora usciamo di casa avviandoci al bar. Arriviamo trovando solo Adriano e Federica.*
F: -"Ehilà, buongiorno!" *Ci saluta Federica così Simona corre a darle un abbraccio. Ci sediamo aspettando gli altri parlando un pò.*
F: -"Allora, a quando il trasloco?" *Chiede Fede dando una gomitata a Simona facendola sorridere. Quest'ultima si mette una ciocca dietro i capelli mostrando le
sue guancette rosse dall'imbarazzo.*
S: -"Dopo le feste inizio a fare i pacchi, devo combaciare i lavori al locale insieme al trasloco." *Risponde facendo notare ai ragazzi che c'è da pensare anche alla
pasticceria.*
A: -"Quando inizi i lavori?"
S: -"Il 5 gennaio vengono i muratori. Calcolando il tempo di restauro e il tempo di installare l'arredamento e i macchinari per febbraio dovrebbe essere pronta."
A: -"Ti ammiro davvero per questa scelta, non è facile eh."
N: -"Se ami qualcosa metti tutta la tua forza per farla riuscire. Anche quella che pensavi di non avere." *Dico facendo un'occhiolino a Simona.*
A: -"Ogni tanto diventi un poeta tu eh? Anvedi questo ao!" *Dice Adriano facendoci sbellicare dalle risate.*

Trova spazio dentro meWhere stories live. Discover now