CAPITOLO 128

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Pov's Sveva
*Sono passati 10 giorni da quando io e Simona siamo a New York, una città bellissima e una vacanza che serviva a tutte e due, più a me che a lei. Due giorni fa ero
in videochiamata con Gianmarchino ed era con Niccolò, così ho inventato la scusa del segnale che non andava bene per scendere e parlare senza avere Simona accanto. Era distrutto, affranto. Le occhiaie erano peggiorate e Vapu era lì a casa sua perchè non lo sentivano e vedevano da quando Simona gli ha chiesto una pausa. Ora stiamo parlando con Davide, Valentina, Giada e Andrea in videochiamata che ci stanno rassicurando dicendo che va tutto a gonfie vele.*
D: -"Simo siamo ancora al 27 novembre e abbiamo finito tutti e 50 i panettoni artigianali che abbiamo fatto!"
S: -"Bravissimi gli amori miei! State facendo gli altri?" *Loro abbassano il telefono verso la planetaria riprendendo il macchinario che lavora l'impasto.*
Val: -"Quasi pronto!" *Dice Valentina, Simona batte le mani felicissima.*
S: -"Ragazzi sono così fiera di voi!"
Sv: -"E le colazioni come vanno?"
An: -"Benissimo! I cornetti volano come farfalle!" *Vedo Simona sorridere ancora di più.*
S: -"Raga, siete grandi! Ci vediamo mercoledì, mi raccomando." *Dice mandando un bacio volante e chiudiamo la chiamata.*
Sv: -"Che bravi, dobbiamo tanto a quei ragazzi."
S: -"Si, se non fosse per loro saremmo tipo zombie rinchiuse in quella pasticceria." *Dice lei per poi iniziare a ridere tutte e due. Subito il suo sorriso si spegne guardando una vetrina. E' un negozio di musica e in esposizione c'è un pianoforte. Questi giorni è stata brava e non c'ha pensato, ma io lo leggevo nei suoi occhi che stava male. Poggio una mano sulla sua spalla, lei si volta sforzando un sorrisetto.*
S: -"E' uguale al suo, vero?" *Dice continuando a fissare il pianoforte.*
Sv: -"Ah non lo so, ha fatto entrare solo te in quella stanza!" *Dico io, posso giurare di vederla ridere e infatti si, è così.*
S: -"Già... Non è entrato nessuno lì oltre me." *Rimane a fissarlo per altri due minuti, poi mi prende la mano e mi trascina.*
S: -"Vieni, ti offro un caffè." *Ci sediamo in uno Starbucks lì vicino, ordiniamo due cappuccini e ci accomodiamo. So che dovrei evitarlo come argomento ma sono la
sua migliore amica e non posso farla sotterrare da sola.*
Sv: -"Cosa ti manca di più?" *Chiedo a Simona che mi guarda stupita con un'aria dolce in viso. Si sistema meglio sulla sedia e con le mani tortura il bicchiere.*
S: -"I suoi sguardi." *Dice sorridendo mentre fissa le sue mani.*
S: -"Con un solo sguardo era capace di calmare qualsiasi tempesta in me." *Alza lo sguardo al cielo e tenta di trattenere due lacrime così le afferro le mani,*
Sv: -"Se ti manca così tanto, perchè non vai a riprendertelo?"
S: -"Perchè sono a 6.886km da lui?" *Dice sorridendo nervosamente, la guardo male.*
Sv: -"Stupida, intendo quando torniamo!" *Lei ride per poi abbassare lo sguardo.*
S: -"N-non lo so Sve, e se non cambiasse nulla? Se fosse tutto sbagliato come ora?"
Sv: -"In quel caso la finite lì. Ma non posso vedervi stare male a tutti e due." *Lei spalanca gli occhi interrogandomi?"
S: -"Che significa? Lo hai visto? Hai parlato con lui? E che ti ha detto? Sta bene?"
Sv: -"Ehi ehi calmati, famme parlà!" *Dico facendola sospirare.*
Sv: -"Mi ha chiesto come stavi e gli ho detto la verità. Cercavi di divertirti ma non eri al massimo."
S: -"E lui?" *Chiede impaziente.*
Sv: -"Lui si dà le colpe per ciò che è successo, è distrutto, Vapu era a casa sua perchè era più di una settimana che non rispondeva al telefono o che usciva. Ti dico
solo che aveva il bidone pieno di bottiglie di vino vuote, ecco." *Lei chiude gli occhi sospirando e poggiando la schiena sulla sedia.*
Sv: -"State continuando a farvi del male a vicenda, vi amate così fortemente che non potete stare divisi. Riprovateci, e se non va la chiudete lì."

Trova spazio dentro meWhere stories live. Discover now