CAPITOLO 112

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Pov's Simona
*Dopo aver fatto un bagno con le ragazze ci sdraiamo un pò per prendere il sole. Sono ormai le dodici e decidiamo di rientrare per svegliare gli altri, fra un pò arrivano i nostri genitori. Lasciamo l'ombrellone aperto tanto abbiamo deciso di tornare tutti insieme in spiaggia e stare qui fino a pomeriggio per poi tornare e prepararci per la panzerottata. Salgo su, apro la porta della camera e mi avvicino a Niccolò che dorme beato con la mano poggiata sul viso che gli rende le labbra a canotto data la pressione sulla guancia. Gli lascio baci su tutto il viso,ad un tratto lui si volta e inizia ad innervosirsi.*
N: -"Amò lasciami in pace dai!" *Dice così io vado dall'altro lato del letto e inizio a punzecchiarlo con il dito spingendo diverse parti del suo corpo mentre dico.*
S: -"Alzati dormiglione, alzati dormiglione, alzati dormiglione..." *Lui mi afferra dai fianchi stendendomi sul letto e inizia a farmi il sollettico. Mentre io sono quasi senza fiato dalla sofferenza lui esclama.*
N: -"Sei la rompiscatole più grande del mondo, stavo dormendo così bene ma che vuoi da me!" *Dice mentre io lo imploro di fermarsi. Si ferma e si butta sul letto accanto a me bloccandomi il bacino col braccio e iniziando a russare per finta.*
S: -"Amo dai! E' mezzogiorno, fra un pò arrivano i miei. Alzati!" *Dico io liberandomi dalla presa e sedendomi sul letto. Mi afferra dal braccio e mi tira verso di sè mettendo le labbra a culo di gallina per ricevere un bacio.*
S: -"No no no, sicuramente non vuoi un bacio dalla rompiscatole più grande del mondo." *Dico io imitandolo e facendo la finta offesa. Lui mette le braccia attorno al mio collo e mi lascia molteplici baci sulla guancia.*
N: -"Dai amò stavo a scherzà!" *Dice, io non rispondo così lui mi afferra il viso stringendo il pollice e l'indice sulle guance e mi ruba un bacio, tento di staccarmi ma lui mi tiene molto ferma e, ahimè, cedo anch'io. Sorrido sulle sue labbra lasciandogli uno schiaffetto sulla spalla.*
S: -"Scemo! Dai, sbrigati." *Dico dirigendomi verso la porta.*
N: -"Amò comunque vieni più spesso a svegliarmi così." *Dice con uno sguardo malizioso puntato su di me che indosso il costume da bagno e un pantaloncino da
mare. Gli alzo il dito medio sorridendo ed esco dalla stanza col sottofondo delle sue risate. Dopo un pò ci troviamo tutti giù in cucina a parlare, suonano il campanello e io e Valerio ci dirigiamo ad aprire. Troviamo i nostri genitori che ci abbracciano, presento i miei a tutti i miserabili e ci dirigiamo giù in spiaggia. Passiamo il tempo a fare il bagno, giocare a pallavolo in acqua, prendere il sole... In questo momento sono stesa sull'asciugamano e vedo in acqua papà e zio che parlano con Nic, secondo me papà gli sta facendo il terzo grado, poverino. Decidiamo di raccogliere le robe e dirigerci al bar lì vicino a prendere qualcosa da bere.
Entro nel bar chiedendo un tavolo.*
S: -"Mi scusi, c'è un tavolo per 14?" *Chiedo al cameriere che appena mi vede esamina bene il mio corpo dato che nei bar in spiaggia c'è la libertà di rimanere in costume, mai sia Nic guardasse tutto ciò. Lui mi risponde annuendo e si precipita a preparare il tavolo.*

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