CAPITOLO 136

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Pov's Niccolò
*Entriamo a casa mia, ci togliamo le giacche e andiamo verso la cucina.*
N: -"Cosa vuole mangiare signorina?" *Dico mettendo un fazzoletto sul braccio come i camerieri facendola ridere. Finalmente quel sorriso che amo.*
S: -"Ti prego, fammi la tua carbonara." *Dice incrociando le mani pregandomi. Sorrido girandomi verso i fornelli.*
N: -"Agli ordini! Prendiamo la pentola.." *Dico io iniziando a fare come nei tutorial per cucina.*
N: -"Mettiamo l'acqua e aspettiamo che bolle, nel frattempo facciamo gli altri passaggi.." *Lei ride quasi cadendo dallo sgabello della penisola.*
N: -"Signorina, cosa c'è da ridere scusi?" *Dico io guardandola. Lei continua a ridere fin quando non riprende fiato.*
S: -"Amo non sei proprio buono a fare i tutorial." *Dice ridendo ancora. Mi avvicino lentamente.*
N: -"Aspe, aspe... Come m'hai chiamato?" *Chiedo sentendo quel nomignolo. Mi avvicino sempre di più arrivando difronte a lei inclinando la testa con un sorrisetto
in volto.*
S: -"Scemo, ti ho chiamato scemo." *Dice afferrandomi il viso.*
N: -"No no, mi sembra di aver sentito "amo" uscire dalla tua bocca."
S: -"Avrai sentito male, hai bisogno di Amplifon." *Dice ridendo come una bambina mentre io la seguo a ruota.*
N: -"Guardala che bugiarda che sei!!" *Dico mentre ridiamo ancora, sempre più forte. Le nostre risate inondano la casa, proprio come abbiamo sempre fatto, e cavolo quanto mi è mancato questo. Riprendiamo fiato guardandoci senza togliere il sorriso dalle nostre labbra.*
S: -"AMORE, non li sai fare i tutorial, è meglio se canti." *Dice sottolineando la prima parola, le lascio mille baci a stampo poi continuo a dare mille bacetti su tutto il viso per poi darli anche sul collo mentre lei ride. Continuo coi bacetti salendo di nuovo sul viso e dando tanti altri sulle labbra, anzi sui denti dato che le sta ridendo. La tengo saldamente dai fianchi e le dò un vero bacio.*
N: -"Ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo TI AMOOOO." *Dico gridando. Lei poggia il dito sulle mie labbra.*
S: -"Sssshh che te gridi cretino!" *Dice ridendo.*
N: -"Lo deve sapere tutto il mondo che sei MIA!" *Dico scandendo bene le lettere dell'ultima parola. Lei fa un sorriso da orecchio a orecchio e mi lascia un bacio.*
S: -"Ti amo anch'io, ma ora per favore, ho fame." *Dice guardandomi con pietà. La guardo triste e mi appoggio allo sgabello per darmi lo slancio indietro e tornare ai fornelli. Con il labbruccio continuo a sbattere i tuorli fissandola.*
N: -"Certo che sei proprio una bimba monella." *Dico riferendomi alla magia spezzata prima, si alza ridendo dallo sgabello e viene da me abbracciandomi da dietro poggiando la testa sulla mia schiena, si mette in punta di piedi per raggiungere la mia spalla e poggiare il mento su. La guardo con la coda dell'occhio.*
S: -"Dopo pigiama, sotto le coperte e tante coccole guardando Peter Pan, ti va?" *Dice lei. Faccio un sorrisetto e lei alza gli occhi al cielo.*
S: -"Ti prego non farmi vedere quelle fossette che muoio così!" *Dice staccandosi da me mentre io rido.*
N: -"Moriconi è troppo sexy, è inutile."
S: -"Si, e anche troppo montato scemo direi!" *Risponde lei alla mia affermazione facendomi una linguaccia. Una volta pronto ci sediamo a tavola e mangiamo. In tutto il tempo seduti qui non distogliamo lo sguardo l'uno dall'altra scambiandoci un sorriso ogni tanto.*
N: -"Allora... Come va? La pasticceria procede?" *Lei si emoziona sentendo ciò che le ho appena chiesto, perché finalmente mi sto preoccupando di nuovo per lei.*
S: -"Bene, va tutto a gonfie vele! I ragazzi mentre ero a New York hanno venduto più di 50 panettoni e ne hanno fatti altri! E poi sto aspettando una risposta che dovrebbe arrivare domani quindi non ti dirò nulla per ora. Quanto mi mancava la tua carbonara." *Dice lei chiudendo gli occhi per la goduria.*
N: -"Te prima butti il sasso poi nascondi la mano.. Mo so curioso!" *Dico ricevendo solo una smorfia in cambio.*
N: -"Vabbè vabbè aspetterò .. Ma io? Non ti mancavo manco un pò?"
S: -"No, per niente." *Dice lei facendomi una pernacchia.*
N: -"Che stronza oh!" *Dico alzandomi dalla sedia, ormai abbiamo finito di mangiare e ci siamo scolati anche due bottiglie di vino. Lei capisce il mio intento e si alza insieme a me iniziando a indietreggiare.*
S: -"No Nicco ti prego, vomito?"
N: -"Nicco? Chi è Nicco?" *Dico io stuzzicandola. Inizio ad accellerare il passo e lei inizia a correre per la casa.*

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