CAPITOLO 123

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Pov's Simona
*Siamo a Novembre. Fra due giorni io e Sveva partiremo per New York due settimane. Volete sapere come va per il resto? Beh, non molto bene. La pasticceria va a gonfie vele, anche tanto, sto iniziando la produzione dei panettoni artigianali che mi portano via molto tempo, a volte rimango in pasticceria fino alle 23. Ma con Niccolò è tutto un casino. Lui è in studio almeno 18 ore al giorno, sta lavorando per il nuovo tour che sarà molto impegnativo e il suo merch non fa altro che amplificarsi perciò ecco perchè tutto va na merda. Non facciamo altro che litigare, da quel weekend in SPA sono passati quasi due mesi e si e no se ci siamo visti cinque volte. Ogni volta che ci siamo visti abbiamo litigato. Litighiamo anche per piccolezze e tutto questo sinceramente mi sfianca.. Non so se questo potrà continuare ancora per molto. Parlando del diavolo lo vedo entrare in pasticceria con un girasole, viene verso di me lasciandomi un bacio.*
S: -"Che ci fai qui?" *Dico guardandolo, non è molto in forma, ha delle occhiaie che sembrano borse da viaggio.*
N: -"Pausa pranzo, ho pensato di passarla con la mia ragazza." *Dice così sorrido, è stato molto dolce, almeno stiamo un pò insieme. Mi accompagna fuori alla porta
mentre dico ai ragazzi che sarei tornata presto. Andiamo a mangiare in un ristorantino vicino alla pasticceria. Ci sediamo e ordiniamo la carbonara, come al solito, mentre aspettiamo c'è un pò di imbarazzo, il che è molto strano.. Ecco ciò di cui parlavo prima.*
S: -"Allora, come stai?" *Chiedo spezzando questo silenzio.*
N: -"Stanco..Mi stanno distruggendo." *Risponde lui. Di nuovo silenzio.*
S: -"Che state facendo?" *Continuo perchè quel silenzio mi urta il sistema nervoso.*
N: -"Stiamo organizzando il tour, stanno decidendo di aggiungere delle date, dobbiamo decidere la scaletta.. Forse sarò ospite a X Factor a Dicembre quindi devo
scrivere una nuova canzone." *Dice lui torturando la pasta con la forchetta. E' strano che non stia manco mangiando come al suo solito.*
S: -"Non hai fame?"
N: -"No, so stanco che palle voglio dormire." *Dice lasciando la forchetta e stropicciandosi gli occhi. Prendo una forchettata della mia pasta mentre lo osservo, prende il telefono e si mette a controllare le sue notifiche. Capite cosa intendo? Mi ignora così tutte le volte che ci vediamo, e sono poche...*
S: -"Potevi benissimo farti la pausa dormendo a casa tua, non mi sembra tu stia bene qui con me." *Dico alzandomi e prendendo la giacca per uscire dal ristorante. Lui lascia dei soldi sul tavolo ed esce correndo seguendomi.*
N: -"Simona aspetta!" *Grida lui mentre continuo a camminare.*
N: -"Simona cazzo fermati!" *Grida ancora di più così mi fermo di colpo tenendogli ancora le spalle. Sento i miei occhi pungere e guardo a terra.*
N: -"Che succede?" *Chiede lui così faccio una risatina isterica girandomi di colpo.*
S: -"Che succede? Hai il coraggio di chiedermi cosa succede?" *Dico sbraitandogli contro.*
S: -"Niccolò siamo diventati estranei, non ci vediamo mai e quando ci vediamo sembra che ti stia sforzando a stare con me!"
N: -"Questo non è vero e lo sai.." *Dice lui iniziando a piangere.*
S: -"Ah si? Ti ho fatto delle domande prima per spezzare un silenzio assordante e imbarazzante cosa che prima non avevamo! Potevamo starci zitti tutto il tempo e stavamo bene così! Non ti è manco passato per la testa in questi giorni di chiedermi come sto, ti piace che te lo chieda solo io per poi ignorarmi e starti col telefono!" *Non gli do manco tempo di replicare, mi giro e proseguo verso la pasticceria con le lacrime che inondano la mia faccia. Sono stanca, sono davvero stanca.*

Trova spazio dentro meWhere stories live. Discover now