CAPITOLO 68

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Pov's Niccolò
*Dopo dieci minuti arriviamo al ristorante, questo ristorante significa molto per me, ci so cresciuto. Entriamo e trovo Gino, il titolare, ospitarmi calorosamente.*
Gino: -"Niccolò! Finalmente, non ti vedo da troppo tempo!" *Dice abbracciandomi.*
N: -"Ciao Gino, lei è Simona." *Dico mettendo un braccio dietro la schiena di Simona.* Gino: -"E' la pischella tua?" *Chiede allora io mi imbarazzo bloccandomi.*
S: -"No no, siamo venuti solo a cena." *Risponde Simona al posto mio vedendomi in difficoltà. Gino ci accompagna ad un tavolo appartato, stasera non deve
disturbarmi nessuno.*
Pov's Simona
*Siamo seduti al tavolo di un ristorante molto intimo e devo dirlo, mi sento a casa qui dentro. Forse è una sensazione data dall'accoglienza o non so.*
N: -"Cosa vuoi mangiare? Qui fanno di tutto, primi, pesce, carne, pizza.." *Dice Niccolò e decido di stuzzicarlo un pò.*
S: -"Io ti metterei alla prova ...Vediamo cosa mi fai mangiare tu, stupiscimi." *Lui mi guarda e sorridendo scuote la testa.*
N: -"So loro che te devono stupì, mica so io il cuoco."
S: -"Vero, ma tu stai scegliendo cosa farmi mangiare, perciò se non mi piace è colpa tua." *Gli dico fissandolo negli occhi, in quegli occhi profondi e calamitati. Lui mi guarda con aria di sfida mentre chiude il menu per poggiarlo sul tavolo. Chiama il cameriere, credo si chiami Giulio, e mentre mi fissa fa la nostra ordinazione.*
N: -"Portami due linguine con gli scampi, una bella frittura al centro e le cozze gratinate, oggi magnamo pesce. Mi raccomando che la signorina qui è esigente."
*Dice Niccolò provocandomi una risatina. Il cameriere va via e lui mi continua a guardare mentre io appoggio le braccia sul tavolo e sto al suo gioco. In questo momento stiamo zitti perchè tanto riusciamo a capirci anche così, lui mi sta sfidando ed ha uno sguardo che dice "ora ti faccio vedere io". Il cameriere porta il vino, lo versa nei bicchieri e si allontana. Solleviamo i calici e con un sorrisetto lui dice.* N: -"A questa bella serata." *Mentre io lo guardo e dico.*
S: -"Allo stadio Olimpico." *Lui sorride a quelle parole, facciamo toccare i bicchieri tra loro e sorseggiamo un goccio di vino. Dopo dieci minuti arrivano i primi piatti, si sente un buonissimo profumo. Assaggio la prima forchettata e devo dire che c'è un esplosione di sapori immensa. Gli scampi sono freschissimi e si sente.*
N: -"Bona eh?" *Dice il solito meraviglioso rozzo romano che mi trovo davanti agli occhi.* S: -"Placati Moriconi, io non ho detto nulla." *Rispondo io, non lo voglio far vincere ma purtroppo è tutto buono.* N: -"Piccolè, i tuoi bei occhioni blu parlano da soli." *Dice lui convinto, ed ha ragione. La cena va avanti così, tra frecciatine, risate e qualche volta anche qualche argomento serio. Usciamo dal ristorante salutando il signor Gino sempre molto cordiale e saliamo in macchina.*

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