CAPITOLO 129

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Pov's Simona
*Siamo in un negozio Disney, ogni volta che ne vedo uno devo entrarci e questo qui è una reggia confronto a quello di Roma. Giro per il negozio e ho già preso una tazza di Stitch e il pupazzo di Olaf, li adoro sono i miei preferiti. Camminando per il negozio arrivo nella parte dedicata a Peter Pan e ripenso a lui, al mio Peter. Guardo tutti gli oggetti e i peluche pensandolo e sorridendo, quanto mi manca. Trovo una statuetta molto carina e istintivamente inizio a piangere e ridere allo
stesso momento. Sono Peter e Wendy che volano mano nella mano e sotto c'è una targhetta con scritto "Non smettere di sognare, solo chi sogna può volare." La
accarezzo continuando a pensare a Niccolò. Sveva risveglia i miei pensieri.*
Sv: -"Dai andiamo, tra un pò dobbiamo andare in aereoporto." *Dice così annuisco e ci dirigiamo alla cassa per pagare. Andiamo in hotel, sistemiamo tutto in valigia e mettiamo i souvenir in due cartelle vuote che ci siamo portate proprio per questo. Prendiamo un taxi e arriviamo in aereoporto, facciamo una foto mettendola nelle storie e scriviamo "Bye bye NY". Saliamo sull'aereo, ci sistemiamo ai nostri posti e prendo il telefono per controllare le notifiche, ne noto una di Laura che risponde alla storia con scritto "Muovetevi a tornare stronze!". Rido mostrando il messaggio a Sveva, non siamo mai state così tanto lontane tutte e tre. Scorro un pò sulle storie e trovo una storia di Niccolò, non ne posta una da mesi. La apro e vedo lui che si riprende mentre sfrega i suoi occhi rossi dal pianto e sottofondo la canzone "Vorrei soltanto amarti", precisamente il ritornello. Accarezzo lo schermo pensando di accarezzare lui e mi rendo conto di quanto male gli ho fatto.*
QUALCHE ORA DOPO
*Siamo arrivate a Roma, finalmente. Ho il fondoschiena completamente privo di sensi e la schiena a pezzi. Usciamo dall'aereoporto e troviamo Vapu che è venuto a prenderci.*
Gian: -"Ehilà, donzelle siete tornate." *Dice abbracciando forte Sveva e baciandola.*
Sv: -"Ciao amore mio!" *Dice Sveva stringendolo a sè. Dopo essersi salutati per bene Gianmarchino si avvicina a me e sfrega i miei capelli.*
Gian: -"Ciao polpè, come stai?" *Dice abbracciandomi mentre camminiamo verso la macchina.*
S: -"Mh, potrebbe andare meglio." *Dico sincera così lui mi lascia un bacio sui capelli. Saliamo in macchina e mi accompagnano a casa col sottofondo di Vasco, inevitabili i ricordi di me e Nic a cantare a squarciagola in macchina. Arriviamo a casa e scendo dall'auto prendendo le valigie, Sveva abbassa il finestrino.*
Sv: -"Ci vediamo stasera, vieni al parcheggio? Ci stiamo un pò con gli altri."
S: -"Ci sarà Niccolò?" *Chiedo agitata.*
Gian: -"Si Simo, ci sarà Niccolò. Ma non ti preoccupare, non sei mica obbligata a parlargli." *Sbuffo ansiosa al sol pensiero di rivederlo stasera.*
S: -"Va bene, a stasera. Grazie del passaggio." *Ci salutiamo e mentre vedo la loro macchina avanzare lungo la strada sospiro. Entro in casa buttandomi sul divano. Chiudo gli occhi per due minuti ma non faccio in tempo a rilassarmi che sento suonare il campanello.*
S: -"E mo chi è?" *Dico alzandomi dal divano sbuffando.. Apro la porta trovandomi davanti mio cugino, Valerio, che mi abbraccia calorosamente.*
S: -"Vale ciao!!! Quanto mi sei mancato!" *Dico ricambiando il suo abbraccio, lui mi lascia mille baci sulla guancia mentre chiude la porta dietro sè.*
V: -"Tu de più! Ammazza oh, t'ha fatto bene l'aria de New York eh." *Dice squadrandomi e facendomi fare una giravolta. Rido come la stupida andando verso la penisola in cucina e sedendomi sullo sgabello.*
S: -"Dai smettila! Vieni qui, siediti." *Dico invitandolo vicino a me, lui apre il frigo prendendo un pò d'acqua e poi si accomoda al mio fianco.*
V: -"Allora, come stai?" *Mi chiede bevendo dalla bottiglia.*
S: -"Vado avanti... Hai visto Niccolò in questi giorni?" *Chiedo. Lui chiude la bottiglia e la poggia sulla penisola, tutto questo fissandomi.*
V: -"Si, e sta molto male. Senti hai ragione, lui è stato menefreghista, ma ti manca e tu manchi a lui, perchè cazzo continui a comportarti in modo indifferente, come se ciò non fosse vero? Va da lui e ricominciate da capo.*
S: -"Vale non lo so, devo pensarci su." *Dico sbuffando. E' già la seconda persona che mi parla così, forse hanno ragione loro.*

Trova spazio dentro meWhere stories live. Discover now