CAPITOLO 187

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Pov's Simona
*Niccolò ha avuto un'idea meravigliosa. Sono sicura che Valerio sarà il ragazzo più felice quando lo saprà. Poi siamo d'accordo entrambi sul fare questa cosa perciò..Perchè no? Aspetterò un pò a dirglielo però. Parlando di questo arriviamo a casa, Niccolò accosta fuori al cancello per farmi scendere e raggiungere Adriano.*
S: -"Stiamo mantenendo troppi segreti eh?" *Dico ridacchiando seguita da lui. Mi lascia un veloce bacio e scendo dall'auto.*
N: -"Fai la brava, ci vediamo dopo." *Dice facendomi un occhiolino. Chiudo lo sportello e mi dirigo verso il cancello con le chiavi in mano. Mentre sto aprendo la serratura..*
N: -"CHIUDI A CHIAVE LA PORTA!" *Grida dall'auto dopo aver abbassato il finestrino, mi giro scuotendo la testa mentre rido. E' sempre così premuroso e attento, adoro quando con questi piccoli gesti mi fa capire quanto ci tenga a me. Entro in casa chiudendo la porta a chiave, come raccomandato da Niccolò. Mi butto sul divano e accendo la tv, voglio vedermi "Frozen". Adoro da morire quel cartone, Olaf è il mio personaggio preferito soprattutto perchè il doppiatore è Enrico Brignano che fa una voce stranissima. Quell'uomo è uno dei comici più bravi d'Italia. Aziono il film poi d'improvviso una voglia di cioccolata calda mi assale. Mi alzo facendo continuare il film, tanto avendo l'open space cucina e salotto sono nella stessa stanza. Mi preparo la cioccolata e col mio bel tazzone mi risiedo sul divano con la coperta in plaid addosso.*
Pov's Niccolò
*Ho appena lasciato Simona a casa nostra, raggiungo Caffè del Parco, parcheggio ed entro sedendomi ad un tavolino. Adriano non è ancora arrivato, mi accendo una sigaretta e lo aspetto. Dopo cinque minuti lo vedo arrivare tutto infreddolito.*
A: -"Ammazza oh, che freddo!" *Dice sedendosi mentre sbatte i denti.*
N: -"Eh si, se congela oggi."
A: -"E Simona?"
N: -"E' a casa, era un pò... stanca." *Aggrotta le sopracciglia perplesso.*
A: -"Sicuro? Non me convice il tono che hai usato."
N: -"Che tono avrei usato? Ho parlato normalmente." *Dico facendo spallucce. Incrocia le braccia e alza un sopracciglio fissandomi dubbioso. Arriva il cameriere e ordiniamo due birre, mi giro e vedo ancora quell'espressione sul suo volto. Si avvicina al tavolo poggiando le braccia su di esso.*
A: -"Avanti su, che me devi dì?" *Alzo gli occhi al cielo e rido, nel frattempo il cameriere ci porta le birre. Brindiamo per poi bere un sorso.*
N: -"Perchè me conosci così bene?" *Dico scuotendo la testa, lui fa un cenno come a dire "sto aspettando la novità".*
A: -"Che altra cazzata hai fatto adesso?" *Alzo le braccia fissandolo e scuotendo la testa.*
N: -"Perchè devo aver fatto per forza una cazzata?" *Ride e beve un altro sorso di birra.*
A: -"Basta che parli mo però eh!" *Faccio un bel respiro chiudendo gli occhi, li riapro e faccio un mezzo sorrisetto.*
N: -"Quanto ti piacerebbe essere chiamato zio Adri?" *Il viso di Adriano cambia completamente espressione, rimane pietrificato, impassibile. Muovo una mano davanti ai suoi occhi, schiocco le dita, batto le mani ma niente, immobilizzato.*
N: -"AO CE SEI?" *Dico alzando il tono facendomi scappare una risata. Scuote la testa e sbatte le palpebre, ora il suo viso esprime stupore, vuole spiegazioni.*
A: -"E' incinta? Simona è incinta? Devo diventà zio? Oh cazzo!" *Inizia a parlare tutto impanicato, gli faccio segno con un dito sulle labbra di abbassare la voce, sono felice della sua reazione perciò lo guardo e sorrido, annuisco per rispondere alla sua domanda così lui con un sorriso da orecchio a orecchio si alza lasciandomi un cazzotto sul braccio, ovviamente scherzoso, e poi mi abbraccia forte.*
A: -"Cazzo Nì, so un fascio de nervi! So contentissimo!" *Dice staccandosi tenendo però sempre le mani sulle mie spalle e quel sorriso sul suo viso.*
N: -"Non capivo niente quando Simona me l'ha detto, me dovevi vedè. Ero talmente tanto impanicato che Simona pensava non l'avessi presa bene!" *Ridiamo entrambi per la mia affermazione, poi mi abbraccia di nuovo.*
N: -"Adrià me raccomando, al momento lo sapete solo tu, Sveva e Valerio. Per favore, non lo dire a nessuno." *Mi fa un occhiolino e mi lascia un bacione sulla guancia. Sorrido e ci risediamo finendo la birra e parlando di questo futuro bambino. Rimaniamo per un attimo in silenzio, io fisso il mio bicchiere mezzo vuoto e faccio un sorrisetto rivolto ai miei pensieri, all'immagine che frulla nella mia testa da giorni, io con mio figlio tra le braccia.*
N: -"Adrià, chiedimi se sono felice.." *Mi guarda addolcendo lo sguardo.*
A: -"Non ho bisogno di chiedertelo, te lo si legge negli occhi. Il silenzio vale più di mille parole, ma due occhi che parlano valgono molto più di qualsiasi frase fatta!"

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