CAPITOLO 104. Tu non puoi andartene.

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Non era vero. Non poteva essere vero. Lui stava mentendo. Ero senza parole. Non volevo crederci. Ero sconvolta. E lui continuava a guardarmi senza un contegno. Indietreggiai di un passo, corrugando la fronte. Era uno scherzo? Come poteva andarsene?

Io: S-Stai mentendo... - Sussurrai incredula.

Josh: Credimi Amber, vorrei farlo ma non è così. - Gli occhi iniziarono a bruciare e la vista si fece sempre più offuscata.

Io: Tu te ne andrai... - Annuì, abbassando il capo - Perché? - La mia voce si percepiva appena e se prima ero affranta, ora non provavo più emozioni. Il mio migliore amico se ne sarebbe andato... lasciandomi sola.

Josh: Hanno trasferito mio padre a Londra, per il suo lavoro.

Io: Hai diciotto anni e devi ancora dar retta a quello che ti dicono i tuoi? - Chiesi arrabbiata.

Josh: No Amber, non fare così. Credevo anch'io di poter restare... fin quando mio padre mi ha comunicato la brillante notizia che il nuovo college mi aspetta. - Abbassai il capo, mentre cercavo in tutti i modi di trattenere le lacrime.

Io: L'iscrizione...

Josh: Si. Mi dispiace. - Sentirle pronunciare quelle parole mi fece tremare. "Mi dispiace." Ma mi dispiace per cosa?

Io: E per cosa? Tu te ne andrai a Londra... dove lo trovi tutto questo dispiacere?

Josh: Mi dispiace dover andarmene senza di te! - Confessò, trafiggendomi con quelle parole. E la diga si ruppe. Se fino a quel momento ero riuscita a trattenere anche una schifosissima lacrime, le cose erano cambiate. Mi ritrovai in poco tempo a versare continue lacrime, mentre le sue braccia circondavano il mio corpo procurandomi solo calore. Non era possibile. Non poteva essere possibile.

Io: Tu non puoi andartene... - Gli sussurrai ad un orecchio - Io ho bisogno di te, Josh.

Josh: Amber, ci rivedremo.

Io: Non è vero! - Dissi staccandomi con violenza - Chi parte non ritorna mai, e nemmeno tu lo farai! - Urlai piangendo - Tu menti. E io non ho intenzione di crederti. - Dissi indietreggiando.

Josh: Non devi essere arrabbiata con me, è l'ultima cosa che voglio. Ti prego Amber, ragiona. Non ho altra scelta!

Io: Si che ce l'hai! Potresti parlare con i tuoi genitori e dirgli chiaramente come vuoi che le cose vadano... ma forse a te non importa nulla, ne di Taylor tantomeno di me. - Rimasi immobile ad osservarlo, mentre lui non era da meno. I suoi occhi erano fissi nei miei e i miei nei suoi. Ero arrabbiata, con lui e con il mondo. I suoi genitori non potevano obbligarlo a prendere decisioni di questo genere senza ascoltare prima il parere del figlio. Ma lui si lasciava sempre fregare, in un modo o nell'altro.

Josh: Amber...

Io: A te non importa nulla della nostra amicizia. - Lo interruppi.

Josh: Questo no. - Avanzò velocemente, fino ad afferrare entrambe le mie spalle - La nostra amicizia è l'unica cosa in cui abbia veramente sempre ceduto. Tu che ne sai? Che ne sai come mi sento quando sto con te? Non sai nulla, e non puoi permetterti di parlare. - Abbassai il capo, colpita a pieno dalle sue parole - Se ti dico che ci rivedremo è perché accadrà davvero. Dovresti sapere che non dico mai le cose se non sono sicure.

Io: Nemmeno tu sai di esserlo.

Josh: Io lo sono Amber e ti giuro sulla mia vita che accadrà. Ci rivedremo, davvero, possa crollare il mondo noi ci rivedremo. - Tornai a guardarlo, ascoltando il tono della sua voce che si faceva via via sempre più calmo.

Io: Quando?

Josh: Presto. - Rispose asciugando le mie lacrime.

Io: No, intendo, quando devi partire? - Sussurrai più a me stessa che a me. Non volevo realmente una risposta. Speravo con tutto il cuore che questa fosse solo una grandissima presa in giro, ma infondo non lo era. Sentirgli pronunciare un numero impreciso avrebbe solo peggiorato il mio stato d'animo.

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