CAPITOLO 47. Lui era capace di farmi ridere.

3.3K 136 14
                                    

PARTE MIA

ORE 22.38

Le valige erano pronte, io ero pronta. Sarei partita l'indomani, per chiarire ogni cosa. Non avevo più avuto una conversazione con Chris da sta mattina. Se l'era presa, e anche tanto ma non avevo il coraggio di dialogare con lui. Guardai l'orologio e notai che non erano ancora le undici. La noia mi divorava, così decisi di giocherellare con il mio iPhone. Accesi il telefono trovandomi difronte quella foto, la nostra foto. Deglutì pesantemente. Lo sbloccai in fretta, non avevo voglia di piangere ancora. Non sentivo Taylor da troppo tempo, così decisi di chiamarla.

*T: Guarda guarda chi si fa risentire, allora sei viva.

Io: Ciao anche a te, Taylor. - Riuscì a percepire l'ombra del suo sorriso dall'altro capo del telefono.

T: Come va?

Io: Tralasciando la litigata con Justin... per il resto tutto bene. - Dico sospirando.

T: Cosa cosa? Hai litigato con Justin?

Io: Per mia sfortuna si.

T: Raccontami tutto, per filo e per segno.

T: Mi dispiace così tanto, Amber. - Non rispondo - Come sta tuo cugino?

Io: Bene.

T: Non hai provato a richiamarlo?

Io: No.

T: E non pesi che dovresti farlo?

Io: No. - La sento sospirare - Come sta Josh? - Chiedo poco dopo.

T: Josh? Gli manchi da morire. È una palla al piede a scuola, non fa altro che ripeterlo. - Rido.

Io: Tu come stai?

T: Davvero bene. Non vedo l'ora di riabbracciarti domani.

Io: Non dirlo a me. - Sorrido - Ora devo proprio andare Tay, a domani.

T: A domani Amber, buonanotte.

Io: Buonanotte.*- Attacco. Infondo, non mi sarebbe dispiaciuto affatto tornare a casa. Ma ad attendermi sapevo già che ci sarebbe stato uno scudo. Non sapevo come si sarebbe comportato verso di me, non sapevo come avrebbe reagito trovandomi a scuola, non sapevo niente di niente e il pensiero mi spaventò per brevissimi, lontani secondi. Continuavo a guardare quella dannata foto, facendomi solo del male. Senti le lacrime prepotenti vogliose di uscire ma le ritrassi immediatamente sentendo qualcuno bussare contro la porta della mia stanza. Prima che potessi aprire bocca scorsi la figura di Christian entrare.

C: Ehi.

Io: Ehi. - Dico sorridendogli appena.

C: Credevo stessi dormendo. - Disapprovo con la testa - Come va?

Io: Bene. Scusami per prima Chris, davvero. È solo che...

C: Non devi assolutamente scusarti. Sono stato io troppo eccessivo e invadente. - Sorrido a causa della sua espressione. Il suo sguardo si posa sullo schermo del mio telefono e sbianco di colpo ricordandomi di non averlo spento - Chi è il ragazzo nella foto con te?

Io: Lui? - Annuisce - Lui credo sia una delle poche persone che mi abbia sopportata sul serio, uno di quelli che, anche se dici cose senza senso, non ti guarda sbigottito. Lui era quella persona che ti sussurrava parole dolci nell'orecchio solo per strapparti un sorriso, quella con cui i silenzi non erano imbarazzanti. - Un velo di malinconia si percepisce nella mia voce - Lui era capace di farti stare bene o male con un messaggio. Lui era uno di quelli che ti facevano incazzare fino allo sfinimento, uno di quelli che preferivano sentirsi gli insulti che non sentirti affatto. Lui era quello che mi faceva sorridere nei momenti meno opportuni, lui era quella persona che amavo più della mia stessa vita e che amo tutt'ora. Lui era capace di far passare le ore velocissime. Lui era capace di farmi ridere, e ne avevo proprio bisogno. Con lui era bello guardare ogni cosa, con lui era bello fare tutto... con lui era bello vivere. - Mi accarezza una mano mentre sento le lacrime pronte per solcare il mio viso. Lo guardo - Perché vedi, le persone quando ti lasciano diventano, nella tua testa, perfette. Ma lui lo era davvero, lo è davvero. Lui era tutto per me, ma io non ero tutto per lui. - Mi stringe al suo petto, accorgendosi delle mie lacrime.

C: Amber...

Io: Lui è Justin, la ragione della mia felicità. - Mi bacia il capo mentre le lacrime continuano a fare il loro solito, monotono compito.

C: Amber, Amber... - Afferra il mio viso tra le mani - Devi reagire, non puoi buttarti giù così.

Io: Tu non capisci Chris, non capisci. - Dico alzandomi.

C: Devi pensare alle cose importanti ora, e non ad una stupida litigata. - Mi volto verso di lui, guardandolo con rabbia.

Io: Cosa cazzo ne sai tu di cosa è importante o no per me? - Abbassa il capo - Lui è importante. Lui è quello che ho deciso di difendere a tutti i costi, sia nel bene che nel male. Lui è quello che ho deciso di seguire. È a lui che ho donato il mio cuore come se fosse la cosa più banale del mondo! - Dico urlando - Lui è quello che amo. E non puoi permetterti di dire che devo pensare alle cose importanti, perché per me lui lo è. - Asciugo in fretta il mio viso con il dorso della maglietta.

C: Fatto sta che chi ti ama rimane. - Dice alzandosi - Non ci sono dubbi, paure o insicurezze che tengano. Chi ti ama non ti perde.

Io: Stai dicendo che lui non mi amava Chris? Lo stai dicendo davvero?

C. Perché cazzo avrebbe dovuto lasciarti allora? - Abbasso lo sguardo, stringendo forte i pungi.

Io: Non puoi capire. - Dico sedendomi nuovamente sul letto. Si siede al mio fianco e afferra le mie mani.

C: Amber, ascolta. - Disapprovo con la testa mentre le lacrime continuano a scendere.

Io: Non voglio sentire niente. Non mi importa Chris. - Dico portando le mani sulle orecchie.

C: Devi farlo Amber, devi ascoltarmi. - Dice alzando la voce.

Io: Tu non capisci e non potrai mai farlo! - Mi guarda negli occhi, spaesato - T-Tu non sai cosa si prova ad essere innamorati Chris, ad essere innamorati sul serio.

C: Lo sono stato anch'io tempo fa Amber. - Dice inginocchiandosi davanti a me.

Io: E allora dimmi: sei mai stato tanto innamorato di qualcuno a tal punto da infischiartene di te stesso? Hai mai desiderato così tanto una persona a tal punto di smettere di esistere? - Abbassa il capo, sospirando - No, quindi non sai come mi sento e non sai come sia ama. - Sento il suo sguardo fisso su di me. La sua mano arriva ad asciugare le mie guance.

C: Ti fa male non averlo accanto, vero?

Io: Mi fa abbastanza male. Ma non è niente, niente di che. - Dico guardando altrove.

C: Devi andare avanti Amber, avanti, avanti, avanti... senza rimpiangere quello che ti sei lasciata dietro. Perché, se è rimasto dietro, significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio. - Abbasso il capo, mordendomi il labbro inferiore.

Io: P-Posso farti una domanda, Chris? - Annuisce - Sei mai stato talmente tanto preso da qualcuno da permettergli di strapparti via il cuore?

C: Io no, ma sono sicuro che a te è accaduto. - Lo guardo - Tu sei ancora innamorata di lui Amber, ti si legge negli occhi. - Mi mordo le labbra - Quando una persona è innamorata fa sempre le scelte peggiori, sbaglia sempre strada, dice cose assurde ma almeno ci prova. Non so cosa vi siete detti durante la litigata ma tutto questo dovete dimenticarlo, sia tu che lui. - Deglutisco - Una persona innamorata si dimentica di tutto pur di ripartire da zero. Una persona innamorata la riconosci, perché quando le chiedi "E lui com'è?" ti risponde "Non lo so, ma non è come gli altri." Mi sbaglio forse, Amber? - Disapprovo con la testa, lentamente - Per quanto tu possa crederci, per quanto tu possa sperare, per quanto tu possa fare... certe cose finiscono. Non importano i sacrifici, le notti insonni, le infinite chiamate senza risposta, le continue lacrime versate; non importa più nulla, da un momento all'altro.

Io: A me importa ancora Chris, di tutto.

C: Lo so. - Si siede al mio fianco - Io ci sarò sempre per te Amber, per ogni cosa. Non ti lascerò mai. - Sorrido appena - Chi ti vuole bene conosce quattro cosa di te: il dolore dietro al tuo sorriso, l'amore dietro alla tua rabbia, le ragioni del tuo silenzio, e dove soffri il solletico. - Rido, guardandolo.

Io: Ti voglio bene Chris.

C: Ti voglio bene anch'io. - Dice abbracciandomi - Sono sicuro che risolverete ogni cosa.

Io: Lo spero tanto Chris, lo spero tanto. - Dico sussurrando contro la sua spalla.

Our love suicideWhere stories live. Discover now