CAPITOLO 40. Sei la mia vita.

4.5K 156 14
                                    

LA MATTINA SEGUENTE 
ORE 10.30 
Oggi avrei iniziato ha frequentare un corso studio. Non intendevo affatto rimanere indietro con le lezioni e mia zia aveva provveduto a tutto. Tra mezz'ora sarebbe arrivata una sua amica e da quello che avevo capito era una formidabile insegnata, ma sarei stata io a giudicarlo alla fine. Con indosso un pantalone di jeans, le mie immancabili pantofole e una maglietta scendo le scale, ritrovando mia zia ai fornelli. 
-Buongiorno tesoro. 
Io: Buongiorno zia Cate. - Dico stampandogli un leggero bacio sulla guancia. 
-Hai fame? 
Io: Abbastanza. - Sorride. Posa sul tavolo un intero vassoio contenente una deliziosa quantità notevole di cibo. - Non ti aspetterai che finisca tutto, vero? 
-No, ti aiuterò io. - Dice sedendosi difronte a me, sorridendo. Sorrido a mia volta, addentando un cornetto. Amavo mai zia. Era l'unica parente, più vicina a papà, che riusciva a comprendermi e a capire fino in forno il mio dolore. Gliene ero davvero grata. Avevo bisogno di tutto questo, soprattutto di una persona meravigliosa come lei. Zia Cate è sempre stata una donna di grande talento. Fin da giovane non aspettava occasione per passare da un lavoro all'altro, senza mai smettere di impegnarsi e di lavorare sodo per ottenere brillanti risultati. Diciamo che è l'esempio perfetto da prendere in considerazione e lo sto facendo da un po' di tempo, orami. 
-Desideri altro, tesoro? 
Io: No, grazie zia. Vado di la. - Annuisce sorridendo.
MEZZ'ORA DOPO 
Il campanello suona. Mi alzo dal divano, andando ad aprire. 
-Dev'essere la mia amica. - Guardo l'orologio che porto al polso. 
Io: E in perfetto orario, direi. - Alzo un sopracciglio. Apro la porta, trovandomi davanti una donna decisamente molto bella. 
B: Cate! Che piacere rivederti. - Dice entrando e abbracciandola forte. 
-è bello anche per me. - Guardavo tutta la scena osservando con attenzione la donna. Indossava una giacca nera, una gobba a tubino del medesimo colore e un paio di tacchi anch'essi neri. Teneva stretta, nella mano destra, una valigia bianca completamente di pelle. I capelli biondi erano perfettamente raccolti in uno chignon che metteva in risalto i suoi grandi orecchini di perle. Una donna decisamente di gran classe.
-Betty, lascia che ti presenti mia nipote Amber. 
B: Ho sentito molto parlare di te, tesoro. È un immenso piacere conoscerti. - Dice porgendomi la mano. Ok, a primo impatto mi piaceva e anche tanto. Stingo la sua mano, sorridendo di rimando - Sei pronta per cominciare? 
Io: Certamente. 
B: Benissimo. 
-Potete accomodarvi tranquillamente nel salone. Buon lavoro. - Dice sorridendomi. 
B: Vogliamo andare? - Dice attirando la mia attenzione. 
Io: Certo. 
ORE 16.30 
B: Che nipote brillante Cate, i miei complimenti. - Sorrido.
-Grazie infinite Betty, a domani. 
B: A domani Amber. 
Io: Arrivederci. - Chiudo la porta, sospirando. 
-Allora? Com'è andata? 
Io: Meglio di quanto pensassi. 
-Mi fa piacere. - Dice sorridendo - Ora devo scappare tesoro, il lavoro mi chiama. Ci vediamo sta sera, d'accordo? 
Io: Va bene zia, passa una buona giornata. 
-Ti ringrazio. - L'abbraccio forte per poi rimanere da sola in quella gigantesca casa. Salgo le scale, entrando nella mia stanza. Afferro il telefono decidendo di chiamare Justin. Premo il tasto verde, attendendo in linea. Poco dopo sento la sua voce angelica. Il mio cuore perde un battito. 
*J: Pronto? 
Io: Justin! Sono io. 
J: Amber! Che bello sentirti? Come stai? 
Io: è passato un giorno da quando ci siamo visti Justin, come vuoi che stia? - Dico ridendo. 
J: Bhè, mi fa sempre bene saperlo. - Sorrido. 
Io: Sto benissimo, grazie. E tu? Come te la passi? 
J: Al solito. Mi manchi così tanto. - Mi mordo il labbro, ascoltando le sue parole. 
Io: Manchi tanto anche a me. - Per un momento mi sembra di percepire il suo sorriso attraverso la cornetta. 
J: Iniziato gli studi? 
Io: Oggi. è andata molto bene.
J: Mi fa piacere. - Uno strano rumore dall'altra parte del telefono mi costringe ad allontanare di poco la cornetta dall'orecchio. 
Io: Ma dove sei? 
J: In studio. - Sorrido.
Io: Davvero? 
J: Davvero. Sto incidendo qualcosa di nuovo... per te. - Spalanco la bocca. 
Io: Per me? Stai scrivendo una canzone per me, Justin? 
J: Esatto. - Sorrido di nuovo, torturandomi il labbro inferiore. 
Io: Vorrei sentirla al mio ritorno. 
J: Lo so ma dovrai ancora aspettare un po', ci sto lavorando e voglio che sia perfetta... come te. 
Io: Ti amo ogni giorno di più, lo sai? 
J: è così bello sentirtelo dire. 
Io: è così bello amarti. 
J: Non dirlo a me. Sei l'aria che respiro, Amber. - Sento il cuore accelerare i battiti - Sei appena partita, è vero ma già mi manchi da morire. Non vederti più per i corridoi della scuola è davvero bruttissimo. - Abbasso il capo - Ma mi basta pensarti per stare bene. - Sorrido con le lacrime agli occhi. - Amber... 
Io: Si? 
J: Tornerai, vero? - Guardo il pavimento sotto di me - Non e così? 
Io: Si Justin, tornerò. Non vado da nessuna parte senza di te. 
J: Promettimelo... 
Io: Te lo prometto. E quando lo farò non ti lacerò mai più. 
J: Ti amo. - Dice con poca voce. 
Io: Ti amo anch'io. - Dico sussurrando. 
J: Ora devo andare. 
Io: D'accordo. 
J: Pensami, ok? 
Io: Si, ma fallo anche tu... ti prego. 
J: Sempre. - Asciugo in fretta una lacrima. - Amber? 
Io: Si? 
J: Attacca prima tu. 
Io: Non se non sei prima tu a farlo. 
J: Non lo farò finché non lo farai tu.
Io: Allora mettiti comodo, non sarà così facile. - Lo sento ridere piano. 
J: Sai di essere estremamente testarda? 
Io: Sai di essere estremamente adorabile quando lo dici?
J: Sono adorabile per te? 
Io: Lo sei eccome. 
J: E tu sei bellissima. - Arrossisco. Cosa? Stavo arrossendo? Mi aveva fatto arrossire tramite uno stupido telefono? - So che stai arrossendo. 
Io: Sei sul bacione della mia stanza, per caso? Ho già vissuto questo momento. 
J: Non immagini quanto lo desideri. Farei di tutto per vederti ancora e ancora. - Mi sdraio sul letto, guardando il soffitto bianco sopra di me. "Prendi un aereo e vieni da me, ti va?" Avrei tanto voluto dirgli, ma non volevo per paura della risposta. 
Io: Amami, mi basta questo. 
J: Lo farò Amber. Ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo della mia vita ma lo farò, puoi starne certa. 
Io: Dimmelo ancora Justin, dimmi che mi ami. Ho bisogno di sentirtelo dire. 
J: Ti amo Amber, ti amo da morire. - Chiudo gli occhi -Ti amo pazzamente e sto diventando pazzo a causa di questo amore. - Le sue parole mi attraversano dolcemente, cullandomi - Io ti amo e ti amerò fino alla morte e, se c'è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora. - Il mio cuore smise per un secondo di battere in quel momento. Il respiro venne a mancarmi e le lacrime iniziarono a scendere lente. Mi mordo il labbro inferiore, soffermandomi a pensare su quella frase: "- Io ti amo e ti amerò fino alla morte e, se c'è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora." Non c'era niente di più bello da sentire. Niente che in questo mondo avrebbe mai avuto una tale importanza come le sue parole. Niente che contava allo stesso modo. - Non piangere... 
Io: Come fai ad accorgerti sempre di tutto? 
J: Perché ti conosco Amber, e ti sento. - Guardo il soffitto sopra la mia testa. 
Io: Ti amo anch'io Justin forse troppo, ma questo troppo mi basta per sopravvivere. 
J: Ti amo, te lo ripeterei all'infinito. - Chiedo gli occhi, versando altre lacrime - Amber? 
Io: Mmh? 
J: Il nostro amore è infinito. - Non ce la facevo più. Le sue parole erano una tortura per me. Avevo il bisogno di abbracciando, di stringendo a me, di vederlo sorridere, di amarlo. 
Io: Sei la mia vita. - Non lo sentì parlare per un po'. Ma uno strano suono piombo nelle mie orecchie, il suono di un singhiozzo. 
J: E tu sei la mia. - Stava piangendo. Lo stava facendo veramente e, per un momento, mi sentì in colpa. 
Io: Non piangere, ti prego Justin. Non farlo. 
J: è che ti amo, capisci? Ti amo così tanto che non riesco proprio a farne a meno. Darei tutto per te, darei la mia vita perché niente in questo modo conta più di te. Ti amo così tanto da farmi del male da solo pensandoti. Ma non posso rinunciare a questo, non posso rinunciare a te. Sei il mio sorriso, il mio grande amore e niente conta più di questo. Ti amo e ti amerò ma lo farò per sempre, superando ogni avversità di questo mondo perché io, io mi sacrificherei per il nostro amore.

Our love suicideWhere stories live. Discover now