CAPITOLO 38. Ti amo e ti amerò sempre.

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PARTE JUSTIN 
Continuava a versare lacrime e il mio cuore si riempì di tristezza a quella scena. L'abbracciai di scatto, baciandole il capo. 
Io: Hai scritto una cosa bellissima, amore mio. - Le sussurro ad un orecchio. La sentivo tremare contro il mio petto e non potevo far altro che consolarla come mai nessuno aveva fatto in tutto la sua vita. - Sono qui, sono qui Amber. Io non ti lascio. - Dico afferrando il suo viso tra le mani. Asciugo con il pollice quelle lacrime amare che dominavano ancora sul suo volto angelico e le baciai le labbra con dolcezza. Si strinse a me, ricambiando il bacio. Aveva bisogno di me, aveva bisogno di avermi al suo fianco e lo avrei fatto per il resto dei miei giorni. Si staccò di colpo, ricordandomi della presenza di sua madre. Sorrisi imbarazzato, mordendomi il labbro per il nervoso. 
-State tranquilli, non ho visto nulla. - Sorrido, abbassando il capo. 
A: Tocca a te, mamma. - Annuisce. Sarebbe stata dura anche per lei leggere quella lettera, sarebbe stata solo un altra ferita pronta per riaprirsi. Scoppiò a piangere, non riuscendo ad afferrare il foglio tra le mani. Amber si avvicinò a lei, abbracciandola forte. Le sussurrò qualcosa all'orecchio e poco dopo si voltarono entrambe verso di me. Alternai lo sguardo da Amber a sua madre non riuscendo a capire cosa intendevano. - Ci piacerebbe molto se la leggessi tu la lettera. - La guardai a bocca aperta.
Io: I-Io? - Annuisce - Ma... n-non credo di... 
-Per favore, Justin. - Disse la madre di Amber implorandomi con lo sguardo. Abbasso il capo, sospirando. 
Io: Va bene, lo farò. - Mi sorridono entrambe dolcemente e non posso fare a meno di ricambiare. Amber mi porge la lettera, l'afferro incerto. Alzo lo sguardo verso di lei, non so se è una buona idea. Mi mimò un "per favore" con le labbra e in quel momento non potei proprio rifiutare. Come potevo? Me lo chiedeva con quello sguardo indifeso, spento e consumato per il pianto. Deglutisco, iniziando a leggere. 
Io: Ciao Jack. - Mi fermo un attimo, mentre Amber mi incita a continuare - Il vuoto che mi hai l'uscito nel cuore è immenso, proprio come quella notte che ti ha portato via per sempre da me. Tu eri la mia anima gemella, il mio grande amore, il mio cielo, ma non ho avuto il tempo di dimostrartelo. Non abbiamo avuto il tempo di dimostrarcelo. Abbiamo trascorso molto tempo insieme ma ci ho messo ben undici anni per capire che dovevo andare avanti e che dovevo sostituirti con qualcuno che avrei amato più di quanto amavo te. Non ti ho affatto dimenticato e mai lo farò ma ho bisogno anch'io di rifarmi una vita. - Deglutisco. La mano di Amber mi accarezza la schiena, lentamente - Da quel giorno non ho fatto altro che chiedermi perché fino a che le parole perdevano di significato, fino a farmi scoppiare la testa e gli occhi, fino a diventare pazza, perché non c'è una sola spiegazione che mi abbia dato sollievo, perché non ci sono spiegazioni. La vita, a volte, è solo stupida. Così ho raccolto i pezzi e li ho ricomposti diversamente, per affrontare questo mal di vivere e questa mancanza di gravità. E so che con il tempo imparerò a fermarmi prima di quello strazio che ancora mi spacca il cuore, perché le persone che non siamo riusciti ad avere accanto ce le portiamo dentro. E tu sarai sempre dentro di me. Ti amo, tua Libby. - Deglutisco pesantemente, senza distogliere lo sguardo da quella lettera. Ogni singola parola è stata fatale per me, ogni singola parola mi ha fatto capire quanto possa amare Amber, ogni singola parola mi ha fatto capire che quello che provo per lei è qualcosa ci estremamente sincero. La guardo negli occhi, mentre il mio cuore perde un battito. E mi accorgo, in quel momento, che avrei fatto di tutto per proteggerla da ogni cosa, che avrei fatto di tutto per farla sentire a casa tra le mie braccia, che avrei fatto di tutto per farla sentire speciale come nessun altro. Era la mia vita, e non avrei mai potuto rinunciare alla mia vita. Ero pazzamente, esageratamente, follemente innamorato di lei e avrei fatto ogni cosa per farla sentire bene, con me. Mi abbraccia forte, mentre alcune lacrime solcano le guance di Libby, guardandoci. 
Io: Ti amerò sempre e non permetterò mai a nessuno di portarti via da me. - Mi guarda negli occhi, accarezzandomi una guancia. 
A: Ti amerò anch'io, sempre. E per sempre intendo per il resto della mia vita. - Sorrido, baciandola successivamente. La stringo a me mentre le nostre lingue si intrecciano bramose l'una dell'altra. - Grazie, per tutto quello che fai per me. 
Io: Non ringraziarmi, voglio solo la tua felicità perché è l'unica cosa che conta veramente. 
PARTE MIA
ORE 20.30
In questo momento siamo a casa mia a mangiare una deliziosa carbonara. Mia madre ha insistito affinché Justin rimanesse a cena, e così è stato. 
J: Complimenti signora Collins, è davvero buonissima. - Dice pulendosi la bocca con il tovagliolo. 
M: Oh ti ringrazio, mi fa molto piacere che è di tuo gradimento la cena. 
J: Altroché, è tutto delizioso. - Dice sorridendo. Sorrido a mia volta, la parte da bravo ragazzo gli dona molto. 
M: E così... voi due state insieme. - Smetto improvvisamente di mangiare, mentre un velo di imbarazzo cala su di noi. 
J: : N-Non esattamente. Diciamo solo che stiamo provando qualcosa di nuovo per entrambi. - Dice guardandomi negli occhi - Ma non c'è ancora niente di confermato. 
M: Ami mia figlia, Justin? 
J: C-Come? - Dice voltando lo sguardo verso di lei. 
M: Ami mia figlia? - La guardo, ma dove vuole arrivare? 
J: Tantissimo. 
M: Bene. E cosa pensi di fare con lei? 
J: Proteggerla, e farle capire che per me sarà sempre l'unica donna della mai vita. - Gli occhi iniziano a bruciare a quelle parole e comincio ad avere la vista offuscata. 
M: Me lo prometti? Mi prometti che non la farai mai soffrire? Mi prometti che ti prenderai sempre cura di lei? 
J: Glielo giuro. - Lo guardo. La convinzione nella sue parole è evidente e so che mia madre sta facendo tutto questo per metterlo alla prova. 
M: Molto bene. Sei un bravo ragazzo, Justin. Mi fido di te. 
J: Non la farò pentire di questa fiducia, glielo posso garantire. 
MEZZ'ORA DOPO
Mia madre è di sopra, in camera sua mentre io e Justin stiamo vedendo un film in TV. 
J: Mette paura tua madre. - Scoppio a ridere, contagiando anche lui. 
Io: Lo fa solo per metterti alla prova. 
J: Oh, lo avevo notato. - Mi sorride. Mi avvicino al suo viso e gli accarezzo una guancia. 
Io: Eri così serio quando dicevi quelle cose, prima... - Dico fissando i suoi splendidi occhi. 
J: Lo ero davvero. Ogni singola cosa che ho detto era vera e la pensavo seriamente. 
Io: Lo so. - Dico abbassando il capo, sorridendo. Avvolge il mio bacino con un braccio e mi tira a se. 
J: Ti amo e ti amerò sempre, senza un ma e senza un perché. Ti amerò fino allo sfinimento, fino alla fine, ti amerò talmente forte da farti impazzire. Ti amerò così forte che non saprai mai dirmi no, davanti a niente.

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