CAPITOLO 94. Tu mi dai la forza.

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PARTE JUSTIN
LA SERA
A: Devo andare ora. - Disse alzandosi dal mio letto per poi indossare le scarpe. Mi alzai a mia volta, abbracciandola da dietro.
Io: Non puoi farlo. - Le sussurrai ad un orecchio.
A: Devo davvero andare Justin. - Sorrise.
Io: è tardi. Resta qui. - La implorai. Si voltò verso di me, accarezzandomi una guancia - Voglio che resti, Amber. - La guardai a fondo negli occhi, in quei bellissimi occhi. Dì di si, ti prego!
A: Restare? - Annuì.
Io: Fa freddo. Sta per piovere. È tardi. E un pazzo potrebbe portarti via da me, se volesse. - Dai suoi occhi avevo capito che il messaggio che le volevo mandare era arrivato. Patrick poteva anche essere lì fuori ora e mandarla da sola, a piedi, fino a casa sua era una cosa inesistente. Mi baciò una guancia, liberandosi dalla mia presa.
A: Ti chiamo quando arrivo, ok? - Cosa?
Io: Amber no, tu devi restare. - Si avvicinò alla porta della mia stanza, aprendola - Amber?!
A: Justin, non ci vuole molto ad arrivare a casa mia, davvero. - Disse sorridendo.
Io: Con il cazzo! - Mi avvicinai a lei, chiudendo con una mano la porta. Il tonfo che procurò risuonò in tutta la stanza - Tu non ti muovi da qui. - Dissi serio. Irrigidì la macella, mentre i suoi occhi affogavano nei miei - Per favore. - Dissi tornando calmo. Sospirò, annuendo successivamente.
A: D'accordo, resto. - Sorrisi, baciandole il capo. Afferrai la sua mano e la condussi di nuovo sul mio letto. Ci sdraiammo su di esso e presi ad accarezzargli i capelli.
Io: Scusa se ho reagito così, ho solo paura che possa succederti qualcosa.
A: è tutto ok. - Rispose regalandomi un sorriso. Le accarezzai il collo, senza smettere di guardala. Nemmeno un angelo era paragonabile alla sua bellezza. Si inumidì le labbra con la lingua e fissai quel gesto come se fosse una calamita. Quella perfetta bocca rosea si curvò leggermente in su. Tornai a guardarla negli occhi, sorridendo leggermente. Il silenzio che ci circondava era perfetto, davvero perfetto.
Io: Non ho bisogno di promesse o di stupidi "ti amo" scritti su un foglietto. Non ho bisogno di avere una stupida data del "14 febbraio" perché io ti amo sempre. Ti amo ogni giorno, ti amo anche quando i tuoi occhi non cercano i miei. Ti amo perché sei la cosa più bella che mi potesse capitare. - Sorrise, arrossendo visibilmente - Non ho paura del mio domani, perché ci sei tu che ne farai parte, lo so. Tu che con i tuoi sorrisi riscaldi il mio cuore. Tu che ci sarai sempre, in ogni istante della mia vita. - Mi guardava con occhi colmi di lacrime, con occhi colmi di gioia e di fiducia. Mi guardava con occhi innamorati, e mi sentì bene.
A: Lo sai che ti amo, vero? Che ti amo forte? Che ti amo da vivere? Che amo stare con te? Che non mi basti mai? Che non ti cambierei per nulla al mondo? - Avvicinai il mio volto al suo. Le nostre labbra si sfiorarono e vari brividi invasero il mio corpo - Lo sai, vero?
Io: Lo so. - Dissi prima di premere la mia bocca sulla sua. Le sue mani toccarono i miei capelli e ne approfittai per passare sopra di lei. La baciai con foga, con brama e con desiderio - Ti amo. - Le sussurrai a fior di labbra. Le strinsi un fianco, mentre il respiro veniva a mancarmi. Le nostre lingue si muovevano frenetiche, senza fermarsi, senza volerlo fare. Più continuavo a baciarla, più il mio cuore batteva come un pazzo. Le sue labbra avevano sempre fatto uno strano effetto su di me, fin dalla prima volta. Ricordo che mi sentivo come se la mia vita fosse sparsa qua e là. Come se ci fossero tantissimi pezzettini di carta e qualcuno avesse acceso il ventilatore. Ma quando sono con lei mi sento come se il ventilatore venisse spento per un po'. Come se le cose potessero avere davvero un senso. Lei mi rimette insieme, ed è una cosa bellissima. Lei è la soluzione a tutti i miei problemi. Ero innamorato. Con una mossa veloce invertì le posizioni, e me la ritrovai sopra. Si staccò dalle mie labbra, permettendo ai miei occhi di tornare ad affogare nei suoi. Cavolo se era bella. I capelli perfettamente lisci le ricadevano sulle spalle. Le labbra maledettamente perfette erano avvolte da un alone rosso dovuto ai nostri baci. Le sue mani si unirono con le mie, strette, vicine, bisognose del tocco l'una dell'altra.
A: Insieme? - Disse accennando un sorriso.
Io: Per sempre. - Questa volta fui io ad infilare la lingua nella sua bocca. Afferrai, con una mano, i suoi capelli baciandola fino a perdere il respiro. Lentamente, la riportai sul letto e ne approfittai per sistemarmi tra le sue gambe. Il mio inguine strusciò contro il suo, facendomi sprofondare nell'eccitazione pura. Posai le mani al di sotto della sua maglietta, cercando di togliere quel dannato impiccio. Mi venne incontro alzando le braccia sulla testa. Le stampai un bacio sulla bocca per poi scendere alla mascella, lungo il collo, tra il solco dei seni, sulla pancia, sull'ombelico... tutto questo accompagnato dal dolce suono dei suoi incessanti sospiri. Feci scivolare giù la spallina del suo reggiseno, baciandole lentamente la spalla - Fai l'amore con me, Amber. - Le sussurrai ad un orecchio. Stavo esplodendo, avevo bisogno di amarla per tutta la notte.
A: Non dovremmo farlo. - Disse tirando i miei capelli. Si stava trattenendo, ed era evidente.
Io: Non mi interessa. - Affermai baciandole il collo. Chiuse gli occhi ed iniziai ad abbassare, lentamente, i suoi pantaloni. Li lanciai a terra, fregandomene delle conseguenze. La volevo MIA. Mi soffermai, per un breve attimo, ad osservarla, sorretto sulle braccia. Il respiro pesante si fondeva con il mio. Le labbra schiuse mi richiamavano come una calamita. E i suoi incessanti occhi mi supplicavano di continuare. Il reggiseno era completamente attaccato contro la sua pelle, per via del sudore.
A: J-Justin... - Disse richiamandomi - Non siamo soli.
Io: Non preoccuparti. - Le sorrisi - So gestire questa cosa. - Gemette, quando la mia intimità fece pressione sulla sua.
A: Io e te non possiamo stare insieme. - Disse affondando le mani tra i miei capelli. La guardai e notai quel velo di divertimento nei suoi occhi.
Io: Nemmeno Romeo e Giulietta potevano, ma lo hanno fatto comunque. - Sorrise leggermente.
A: Quello che provavano Romeo e Giulietta era qualcosa di più forte di tutto questo. - Replicò quasi seria.
Io: Forse si, forse no. Ma io ho te, e sono molto più fortunato di Romeo in questo. - Sorrise divertita, muovendo le mani tra i miei capelli. Afferrai la sua mano sinistra, intrecciandola con la mia mentre il calore del suo corpo si legava con il mio - Vorrei poterti baciare. - Confessai fissando la sua bocca.
A: Sta zitto e fallo, allora. - Rispose velocemente. Ci guardammo l'uno negli occhi dell'altra. Posai una mano sulla sua guancia e, chiudendo gli occhi, le nostre labbra si unirono. Questo era solo amore, non divertimento, non una scappatella e via. Ma puro e semplice amore.
Io: Significhi così tanto per me, Amber. - Parlai staccandomi di poco - E mi fai letteralmente impazzire.
A: Si?
Io: Già. - Afferrai il suo mento tra l'indice e il pollice, lasciandole un ultimo bacio sulla bocca.
A: Non osare provarci con Corinne. - Sorrisi sulla sua bocca, staccandomi poco dopo e ridendo.
Io: Sei seria?
A: Serissima. - Disse spingendomi. Caddi al suo fianco, sul letto, mentre la vidi sedersi a gambe incrociate. La osservai, forse per troppo tempo. Non lo avrei mai fatto, non mi passava nemmeno per l'anticamera del cervello provarci con Corinne, siamo seri!
Io: Amber, io non lo farò. - Dissi sedendomi accanto a lei - Io non ci proverò con Corinne. Perché dovrei farlo? Ho te, e sto più che bene. - Non rispose, ma continuò a giocare con la trapunta del mio letto - Piccola?
A: Mmh? - Mugulò poco attenta.
Io: Come mai sei gelosa? - Boccaccia maledetta! Cazzo parlo a fare? Reazione isterica tra tre, due, un...
A: Perché tu mi appartieni. - Sussurrò. Wow, mi aspettavo di peggio. Aspetta... cosa?
Io: Cosa?
A: Tu mi appartieni, Justin. - Disse incrociando i miei occhi - Accanto a te tutto cambia. - Afferrai il suo volto tra le mani, accarezzandole le guance.
Io: L'ho detto prima e lo dirò ancora una volta, il mio cuore batte solo per te. - Ed era maledettamente vero, infondo - è grazie a te se sono quello che sono. È grazie a te se ho smesso di fare uso di droghe o quant'altro. È grazie a te se ho davvero iniziato ad amare. Ed è grazie a te se, ora, so davvero cosa vuol dire amare qualcuno tanto da donare la propria vita pur di vedere felice chi ti fa battere il cuore ogni giorno, ogni secondo, ogni attimo. - Avvicinai il mio volto al suo, mentre lei rimaneva imbambolata a fissare i miei occhi - Tu sei la mia forza, Amber.

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