CAPITOLO 83. Farei qualsiasi cosa per te.

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IL GIORNO DOPO
PARTE MIA
Mi diressi velocemente verso il mio armadietto, afferrando i libri di chimica. Odiavo la chimica. Tutti quei numeri, quelle dannate formule, quegli inutili problemi... non era di certo una delle mie materie preferite. Sentì due mani posarsi sui miei fianchi e, dalla presa decisa, capì che era lui.
Io: Non hai lezione a quest'ora? - Dissi sfogliando un libro.
J: Preferisco passare del tempo con te che rompermi le palle in classe. - Sorrisi divertita, mentre sentivo il suo respiro baciarmi il collo.
Io: Sempre fine, eh Justin?! - Mi voltò verso di lui, mordendosi il labbro inferiore. Mi fece indietreggiare di poco, e mi ritrovai con la schiena attaccata contro gli armadietti.
J: Baciami. - Parlò di colpo. Alzai un sopracciglio, riflettendo su quella strana supplica.
Io: Baciarti? Perché dovrei? - Dissi chiudendo l'armadietto alle mie spalle.
J: Perché ne ho bisogno. - Afferrò il mio mento tra l'indice e il pollice e portò il suo viso a pochi millimetri di distanza dal mio - Baciami, piccola. - Avvampai a quel nomignolo. Dalle sue labbra risuonava sempre tutto così provocatorio. Mi alzai di poco sulle punte e premetti le mie labbra sulle sue. Posò la mano destra sul mio fianco mentre con la sinistra mi teneva imprigionata tra il suo corpo e gli armadietti dietro di me. Insinuò la lingua all'interno della mia bocca, stringendomi un fianco. Posai le mani sul suo petto, stringendo la sua maglietta bianca - Vai. - Disse accarezzandomi una guancia. Sorrisi, annuendo successivamente. Afferrai il mio zaino da terra e lo baciai un'ultima volta, sorridendo sulla sua bocca. Mi incamminai verso la classe di chimica, senza distogliere lo sguardo dal suo. Mi sorrise, eccome se lo fece. Mi sorrise mostrando la sua schiera di denti perfetti. Mi sorrise mandando in tilt il mio sistema nervoso. Mi sorrise facendo perdere vari battiti al mio cuore. Mi sorrise talmente forte da mandare a puttane ogni mia convinzione. Era la cosa che amavo di più in lui, il suo sorriso. Niente di più bello. Ricambiai felice, attenta a dove mettere i piedi. Ora, aspettavo solo la pausa pranzo per passare del tempo con lui.
PARTE JUSTIN
ORE 13.30
Mi diressi verso l'armadietto di Amber, ma non la trovai. Guardai l'orologio situato sul mio polso, sarebbe arrivata a momenti. Mi appoggiai con la schiena contro il suo armadietto, aspettando il suo arrivo. Quando vidi la sua chioma castana camminare verso di me, sorrisi.
Io: Non hai fame?
A: Certo che ho fame. - Disse avvicinandosi.
Io: Ce ne hai messo di tempo, eh?
A: Ero in bagno. - Fece spallucce. Ripose i libri all'interno dell'armadietto, tornando a guardarmi. E beccandomi, di conseguenza, a fissarla - Ti piace guardarmi? - Annuì, leccandomi le labbra. Sorrise appena, abbassando il capo - Andiamo a mangiare, allora. - Intrecciò la mia mano con la sua, tirandomi verso la mesa della scuola. La seguì ridendo, abbracciandola da dietro. Le stampai un bacio tra i capelli, varcando la porta della mensa.

Io: Hai da fare oggi? - Dissi addentando una patatina.
A: Vorresti invitarmi ad uscire, Bieber? - Sorrisi.
Io: Voglio portarti in un posto.
A: è un appuntamento?
Io: Solo se vuoi che lo sia, piccola. - Abbassò lo sguardo imbarazzata, mentre ricevetti un suo leggero calcio sullo stinco, al di sotto del tavolo. Sghignazzai divertito, adoravano quando reagiva così - Allora? È un si? - Annuì, tornando a guardarmi. Le lanciai un occhiolino, riprendendo a mangiare - Sai di essere particolarmente bella oggi? - Alzò un sopracciglio, piegando la testa da un lato.
A: Cos'è tutta questa dolcezza?
Io: Bhè, dovrò pur esserlo con la mia ragazza, no? - La guardai maliziosamente, mentre automaticamente arrossì - Sei bellissima.
A: Lo stai facendo apposta, Bieber? - Feci spallucce, mordendomi il labbro inferiore. Mi alzai dal mio posto e mi sedetti al suo fianco. Avvolsi un braccio intorno al suo collo e le baciai piano la pelle dietro l'orecchio - Ci stanno guardando tutti. - Sussurrò.
Io: Non mi interessa. - Sussurrai, troppo preso a baciarle il collo. Voltò il viso nella mia direzione, guardandomi a fondo negli occhi.
A: Non ti interessa di quello che pensa la gente?
Io: No. Che giudichino pure, le loro chiacchiere sono solo cazzate per me. Io ti amo, e non mi pento affatto di questo. - Sorrise, e mi baciò. Un bacio lento, un bacio diverso dal solito, un bacio che sapeva totalmente di lei. Posai una mano dietro alla sua nuca, stringendo i suoi capelli tra le dita, ricambiando con passione. Era la mia cura.

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