CAPITOLO 81. Sei la mia morte.

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PARTE MIA
I primi raggi del sole mi costrinsero ad aprire gli occhi, facendomi intuire che anche il sole era alto nel cielo. A fatica mi stiracchiai nel letto mentre il braccio di Justin mi circondava, protettivo, la vita. Mi voltai dalla sua direzione, trovandomi davanti uno spettacolo senza dubbio mozza fiato: il suo viso era maledettamente bello, ogni tratto lo era. Dalle labbra schiuse, all'espressione rilassata. Ai capelli arruffati, alle guance ancora accaldate dalla notte trascorsa. Gli accarezzai il volto, beandomi del suo sonno profondo. Non avrei mai voluto svegliarlo, aveva davvero bisogno di riposare. Sorrisi leggermente, quando lo vidi sbadigliare. E, quel gesto, mi ricordò tanto quello di un bambino indifeso. Mi strinsi maggiormente contro il suo petto, mentre il suo braccio mi stringeva la vita con possessione. Ero stata una sciocca, una tale e stupida sciocca. Mi morsi il dentro guancia, ripensando a quanto stupida sono stata nel respingerlo così a lungo. Quando in realtà già mi fidavo di lui, e già sapevo che mi avrebbe resa felice. Lo guardai ancora per svariati secondi, e gli baciai piano il labbro inferiore, attenta a non svegliarlo. Afferrai la sua mano e, lentamente, tolsi il suo braccio dalla mia vita, scivolando giù dal letto. Mi rifugiai in bagno, pronta per rilassarmi all'interno della vasca. Afferrai il mio elastico e legai i capelli in un perfetto chignon. Aprì il rubinetto dell'acqua calda, lasciando che il bagno schiuma riempisse la vasca. Mi sedetti sul bordo di essa, guardando il soffitto bianco sopra la testa. Ero felice, maledettamente felice e grata per aver risolto ogni cosa. Non intendevo più continuare ad andare avanti così, avevo bisogno di lui nella mia vita. Entrai all'interno della vasca, chiudendo gli occhi ed emettendo un sospiro rilassato. L'acqua calda baciava la pelle del mio corpo. Il sapone accarezzava ogni mio tratto. E una strana sensazione mi invase al ricordo della notte trascorsa. Sorrisi ingenuamente al pensiero, ricordando ogni cosa. Amavo fare l'amore con lui, era il contatto più intimo che ci legasse completamente. Un tocco delicato si posò sulle mie spalle, massaggiandole in senso antiorario. Mi rilassai davvero, mentre il suo tocco mi mandava lentamente in un altro mondo.
J: Buongiorno. - Disse sussurrando contro la pelle del mio collo, stampandoci in seguito un casto bacio.
Io: Buongiorno. - Dissi voltandomi verso di lui e sorridendogli. Ricambiò, felice, il mio sorriso e sentì il cuore esplodere a quella visione.
J: Dormito bene? - Disse baciandomi la nuca. Annuì, osservando ogni suo movimento. Lo vidi avvicinarsi allo specchio del bagno, guardando la sua immagine attraverso di esso. E capì che era preoccupato, mentre il suo sguardo non si distoglieva dalla sua figura. Corrugai la fronte, guardandolo con attenzione.
Io: Che c'è? - Mi guardò attraverso lo specchio.
J: Come?
Io: Ho detto, che c'è? - Abbassò il capo, sospirando.
J: Nulla, davvero.
Io: Ne vuoi parlare?
J: Non ho niente, Amber. - Annuì, giocando con l'acqua della vasca. Si avvicinò, con passo lento ma deciso. Tornai a guardarlo, e mi accorsi che un sorriso pacato dominava sul suo volto.
Io: Bhè? Perché sorridi? - Dissi imbarazzata quando la sua mano prese ad accarezzare la mia gamba sinistra. Fece spallucce, osservai il suo gesto.
J: Ti porto ha fare compere oggi, va bene? - Alzai un sopracciglio, piegando la testa di lato.
Io: Questa poi! Si può sapere quanto forte era la droga che usavi? - Rise divertito, disapprovando con la testa.
J: Dov'è scritto che non possa portare la mia ragazza a fare compere? - Disse incrociando i miei occhi. "La mia ragazza." Avvampai al suono di quel nome e afferrai saldamente la sua mano, impegnata a cospargere la mia gamba di incantevoli carezze. E la intrecciai alla mia.
Io: Non ho bisogno di fare compere.
J: Sarà un occasione per stare insieme, allora. - Sorrisi. Mi spostò una ciocca ribelle da davanti il viso, accarezzandomi una guancia -Grazie.
Io: Per cosa? - Dissi sussurrando.
J: Per essere tornata di nuovo da me. - Sorrisi ancora, avvicinandomi al suo volto.
Io: Non devi ringraziarmi. - Soffiai contro le sue labbra.
J: Sei bellissima. - Disse di punto in bianco - E sei mia. - Premette le sue labbra con forza sulle mie. Afferrò saldamente il mio volto tra le mani, mentre sentivo la sua lingua invadermi la bocca. Posai un braccio intorno al suo collo, spingendolo verso di me.
Io: Ti prego, entra. - Sussurrai con poco fiato. Non replicò. Lo vidi sfilarsi velocemente i boxer, per poi raggiungermi all'interno della vasca. Si adagiò tra le mie gambe, mentre riprese a baciarmi con foga. Un bacio pieno di desiderio, un bacio che mi diede la conferma che, entrambi, avevamo bisogno l'uno dell'altra. Un bacio in grado di farmi capire tutto il dolore che aveva provato senza avermi affianco. Un bacio che sapeva completamente di lui.
J: Piccola mia... - Disse ansimando sul mio collo. Mi inarcai sotto di lui, mentre l'acqua all'interno della vasca si muoveva in modo scomposto a causa dei nostri movimenti. Mi strinse a se, accarezzandomi il dentro coscia.
PARTE JUSTIN
Tutto, ogni singola cosa si era risolta per il meglio. Non potevo chiedere altro, la mia felicità era completa ora con lei al mio fianco. La baciai ripetutamente, cercando di controllarmi a non andare oltre. Era tutta la mia vita. Tutto ciò di più caro che possedevo. E, stavolta, nessuno avrebbe potuto dividerci. Nessuno. La strinsi forte, come se lei fosse tutta la vita e volessero portarmela via. Ma forse era così. La strinsi sentendo che lei potesse essere tutta la vita che ci fosse per me. Amber iniziò a baciarmi la mascella facendomi venire una moltitudine di brividi, per poi salire fino all'orecchio sempre con più calma, quasi a volermi vedere genere. Si soffermò sul lobo, racchiudendolo tra le sue labbra e baciandolo ripetutamente.
Io: Sei mia.
A: Lo sono sempre stata. - Mi morsi il labbro inferiore al suono di quelle parole. La mia mano scese lungo la sua intimità ma venni distratto dalla sua presa che mi bloccò il braccio. Alzai lo sguardo verso di lei, vedendola arrossire - Fermati. - Sussurrò con poco fiato. Sorrisi maliziosamente, baciandogli una spalla.
Io: Non riesco proprio a controllare le mie azioni, bambolina. Soprattutto quando si tratta di te. - Dissi mordendogli la pelle del collo - è difficile anche venire a letto con te, o stare in questa posizione senza avere voglia di infilar...
A: Ho capito cosa stai cercando di dire. - Disse nervosa.
Io: Ogni ragazzo sarebbe fortunato ad avere una ragazza come te tra le braccia. - Dissi stringendola di più, appoggiando la testa sul suo petto - La cosa più bella, però, è che mai, mai ti condividerò con qualcun altro. - Gli accarezzai un fianco - Mia, sei solo mia.

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