CAPITOLO 21. È il mio ultimo pensiero.

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PARTE JUSTIN

"Dimenticare." Forse ha ragione, suppongo sia la cosa migliore da fare. Dobbiamo dimenticare, ma lo dobbiamo fare entrambi. Afferro il mio zaino, incamminandomi verso l'uscita della scuola. Raggiungo la mia macchina e, dopo essere entrato al suo interno, parto verso casa. Eppure una parte di me non vuole, non vuole tutto questo. Stringo forte le mani sul volante, ricordando le sue parole. "Come pensi che possa fidarmi, allora, se non ho la minima idea di chi tu sia? Cosa diavolo nascondi, Justin?" Do un forte pungo al volante, parcheggiando davanti casa mia. Spengo il motore e poso la testa sul volante, sospirando rumorosamente. Perché? Perché proprio lei? Perché il mio cuore ha scelto proprio lei? Sgrano gli occhi. Oh mio Dio... non mi starò mica... Nonono! Io non posso innamorarmi di lei, io non posso! Tutto questo è assolutamente sbagliato, l'idea di me e lei insieme è sbagliata! Perché io non lo voglio, vero? Passo una mano tra i capelli estraendo dalla tasca dei miei pantaloni un pacchetto di sigarette. Ne accendo una portandola alla bocca. Butto la testa all'indietro, assaporando tranquillamente il fumo. Basta pensare a lei, basta pensare a quel bacio, basta pensare a tutto questo. Io non sono così, io sono diverso. Non posso cambiare perché è lei a volerlo e questo non accadrà mai. Voglio svagarmi, ho bisogno di svagarmi e non c'è niente di meglio di una serata in discoteca tra maschi.

ORE 00.30

Accompagnato da Chaz e Rayn entriamo nella discoteca più prestigiosa della città. Migliaia di flash mi accecano ma cerco di rimanere il più calmo possibile, creare scandalo è davvero l'ultima cosa di cui ho bisogno. Raggiungiamo una stanza piuttosto appartata e ci sediamo su un divano abbastanza ampio. Ordiniamo da bere e, in poco tempo, le nostre ordinazioni arrivano. Inizio a bere una birra, non voglio esagerare sta sera, sembra assurdo ma non ho molta voglia di abbondare. Chaz e Rayn continuano a parlare cercando di farmi distrarre dai miei pensieri ma niente riesce a farlo. Il mio punto fisso è lei e devo davvero smetterla, non posso proseguire per tutta la sera così. Decido di unirmi ai loro discorsi, anche se con poco interesse. 

TRE ORE DOPO

Siamo in macchina, di ritorno verso casa. Chaz è ubriaco marcio. 

R: Sta sera niente conquiste, eh JB? - Dice stuzzicandomi. Faccio spallucce - Che hai? - Dice guardandomi storto.

Io: Niente, non ho niente... tranquillo. - Incrocia le braccia, guardandomi con un sopracciglio alzato. Mi volto leggermente verso di lui e noto la sua espressione interrogativa - Oh maledizione Rayn, non ho niente!

R: Ehi Bro, non alterarti. La mia era una semplice domanda. - Sospiro.

Io: Hai ragione, scusami. - Mi sorride rassicurante. Proseguiamo il viaggio in silenzio, nel bel mezzo della notte.

R: Carina la tua amichetta. - Dice interrompendo il silenzio che si era creato.

Io: La mia amichetta?

R: Ma si, quella... com'è che si chiama? - Ci pensa su - Ah si, Amber. - Mi irrigidisco all'istante.

Io: A-Amber? - Annuisce. 

R: è una ragazza davvero interessante. - Dice sorridendo maliziosamente. Stringo forte i pugni sul volante e, senza rendermene conto, premo il piede sull'acceleratore aumentando la velocità. Irrigidisco la mascella guardando la strada davanti a me. Lo sento sghignazzare.

Io: Cosa c'è di tanto divertente, eh? - Dico irritato. 

R: Oh, assolutamente niente. Ho avuto solo la conferma che mi aspettavo. - Corrugo la fronte.

Io: La conferma?

R: Oh si, JB. - Dice sorridendo - La conferma che provi un profondo interesse per quella ragazza. - Deglutisco - Non è così, forse? 

Io: N-No, ti sbagli. 

R: Ne sei sicuro?- Parcheggio la macchina davanti casa, per poi spengere il motore. 

Io: Ascolta Rayn, io non provo nessun interesse per quella ragazza, chiaro? Le cose sono cambiate, ho deciso di lasciarla stare. 

R: Lasciarla stare? - Annuisco.

Io: è quello che vuole e, infondo... è quello che voglio anch'io. - Mi guarda sorpreso. 

R: Justin Bieber che rinuncia alla sua preda?

Io: Non è la mia preda Rayn, non lo è mai stato e non lo sarà mai. - Scendo dalla macchina, chiudendo violentemente lo sportello. 

R: Si può sapere che ti prende? Si può sapere perché reagisci così?

Io: Cos'altro dovrei fare? - Dico voltandomi verso di lui - Ma non capisci? Tra me e quella ragazza non c'è niente di niente. Io non provo niente per lei e lei non prova niente per me, ed è questo quello che conta. 

R: Mi stai dicendo che non hai mai pensato di portartela a letto? - Sospiro.

Io: Con lei è diverso, lei è diversa dalle altre. Non voglio... tutto questo. - Sussurro. Mi guarda a bocca aperta.

R: Ma... questo era una tua priorità una volta, intendo fottere le ragazze. 

Io: Anche lei per me è una priorità! - Dico urlando. Mi guarda impassibile, quasi sorpreso - Sto cambiando, forse è vero ma non lo sto facendo per lei. Ma per me stesso. E ora, se non ti dispiace, vorrei andare a letto. - Mi incammino verso la porta di casa e inserisco la chiave all'interno della serratura. 

R: E tu, tu non lo sai... ma nei tuoi occhi c'è già lei. - Mi blocco di scatto mentre le sue parole rimbombano nella mia testa. Sento il cuore aumentare i battiti. Chiudo gli occhi, facendo mente locale su tutto. 

Io: Ti sbagli. Quella ragazza è il mio ultimo pensiero. 

PARTE MIA

DUE GIORNI DOPO

Oggi è il grande giorno, oggi si parte per Parigi. Sono eccitatissima e non vedo l'ora di arrivare. In questo momento siamo appena saliti sull'aereo che ci condurrà il Francia. Ci aspettano 9 ore di viaggio che per me equivalgono a 9 ore di sonno. 

Josh: Pronta? - Dice sorridendomi.

Io: Sono nata pronta. - Gli sorrido. Non vedo l'ora di arrivare. 

Mi sveglio di scatto, sentendo un peso posarsi sulla mia spalla. Abbasso lo sguardo e noto Josh dormire sul mio braccio. Sorrido istintivamente. Guardo l'orologio, le 18.30. Sono passate solo sei ore. Sospiro posando lo sguardo fuori dal finestrino. Mette i brividi vedere tutto da così alto. Mi guardo intorno, Taylor è nei sedili davanti a noi insieme al suo ragazzo. Dov'è Bieber? Non ne ho la più pallida idea, sicuramente a scoparsi la sua ragazza in qualche bagno. Non l'ho per niente visto ma non mi importa. Spero vivamente che è servito a qualcosa tutto quello che gli ho detto. Non ho voglia di ritrovarmi ancora in situazioni imbarazzanti come la volta scorsa. La vibrazione del mio telefono mi distrae dai miei pensieri. Lo afferro e noto che mi è arrivato un messaggio. Inserisco il codice di sblocco e apro il messaggio. 

"Ho accettato il tuo consiglio, ti starò alla larga... se è questo quello che vuoi. Ma sappi solo una cosa: non so per quanto tempo ci riuscirò." Capisco subito che è lui. Deglutisco.

"Come hai avuto il mio numero?" Lo invio. 

"Questo non è importante. "

"Lo è eccome, invece. Mi fa piacere che le mie parole sono servite a qualcosa."

"Non sono servite a molto, piccola Amber. Ma rispetto la tua decisione." Deglutisco.

"Dove sei?"

"Girati e lo saprai." - Mi volto e, con mia grande sorpresa, lo trovo seduto qualche sedile dopo del mio, sull'altra corsia. Mi lancia un occhiolino. Mi volto di scatto, mentre il respiro mi viene a mancare. Oh mio Dio, è bellissimo. Chiudo un attimo gli occhi, scacciando dalla testa quell'assurdo pensiero - "Che c'è? Ti ho stregato piccola?" 

"Fottiti." - Poso il telefono nella borsa, tornando a guardare il cielo fuori dal finestrino. Come diavolo ha fatto ad avere il mio numero? E chi è stato a darglielo? Dannato Bieber. 

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