CAPITOLO 115. Se me ne vado mi aspetti?

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Aver ricevuto come regalo quel vestito era stato davvero stupendo. Ma quello che aveva fatto lui lo era ancora di più: si era ricordato dei nostri mesi insieme, si era ricordato l'esatto giorno, si era ricordato ogni piccolo dettaglio. E ne ero felice anche se poteva sembrare una cosa banale o comune, ma per me non lo era. Nella vita non avevo avuto molti ragazzi e, i pochi con cui ero stata insieme, non mi avevano mai dato così tanto nello stesso modo in cui aveva fatto Justin. Lui era totalmente diverso dagli altri e proprio il fatto di essere diverso, aveva reso diversa anche la ragazza che ero. Il suo modo di fare, il suo modo di trattarmi, il suo modo di essere era semplicemente unico. Proprio come i suoi baci, le sue carezze, le sue parole sussurrate contro un orecchio, il suo modo di stringermi mentre diventavamo una cosa sola... ogni piccola cosa. Forse era proprio lui a rendere diverso tutto quanto. E io ero diversa quando ero con lui. Mi contagiava, mi travolgeva, mi rendeva unica e mi sapeva amare per quella che ero e per come ero.

Lo osservai dormire: un angelo, un bellissimo angelo. Nemmeno il sole era paragonabile alla sua bellezza, nemmeno la luna e le stelle potevano essere più perfette di lui, nemmeno l'intero universo possedeva un briciolo di quello che lui era. Gli accarezzai il volto, attenta a non svegliarlo. Era davvero possibile che il ragazzo che si presentava ai miei occhi fosse mio? Era davvero possibile che il ragazzo sdraiato al mio fianco poteva in qualche modo avermi stravolto la vita con soli sette mesi a disposizione? Bhè, lo aveva fatto davvero. Mi strinsi contro il suo petto, avvolgendo le braccia intorno al suo bacino. Mugolò qualcosa di incomprensibile per poi stringermi a sua volta. Sorrisi, socchiudendo gli occhi.

J: Lo adoro, sai? La verità è che l'ho sempre adorato. - Riaprì gli occhi, osservando la parete di fondo.

Io: Cosa?

J: Il fatto che tu mi osservi in ogni momento, in ogni circostanza senza il minimo imbarazzo. - Avvampai.

Io: Chi ti dice che non provi imbarazzo a farlo?

J: Sei imbarazzata ora?

Io: Sono imbarazzata ora. - Confessai alzando il capo verso di lui. Mi guardò attraverso il buio della camera, cercando di intravedere le mie iridi. Accese la bajour, per poi afferrare il mio viso tra le mani facendomi avvicinare alla fioca luce della lampada - Che stai facendo? - Chiesi confusa.

J: Voglio trovare l'imbarazzo nei tuoi occhi. - Confessò annegando le sue iridi dorate nelle mie. Trattenni un sorriso, cosa che mi rimase difficile ancora per poco - Non sorridere, altrimenti non ci riesco. - Questa volta risi, abbassando il capo - Cosa c'è? - Chiese con tono divertito.

Io: C'è che sei uno scemo. C'è che hai interrotto la mia veglia notturna per trovare l'imbarazzo attraverso i miei occhi. - Corrugai la fronte.

J: Tecnicamente sei stata tu a svegliarmi.

Io: Ho solo fissato il tuo volto!

J: Hai fissato, accarezzato e baciato il mio volto. - Puntualizzò ridendo. Risi a mia volta, distendendomi sul letto.

Io: Non la smetterai mai di correggermi ogni volta, vero? - Sorrise, sdraiandosi al mio fianco.

J: No, puntualizzerò sempre i tuoi errori. - Alzai gli occhi al cielo, sospirando - Oh oh, dimmi che non hai appena fatto quello che penso.

Io: Non so a cosa stai pensando. - Risposi difendendomi.

J: No Amber, lo sai molto bene invece. - Si girò dalla mia parte, osservandomi.

Io: No Justin, non so di cosa parli invece. - Mi girai a mia volta, osservandolo. I suoi occhi si incontrarono con i miei per interminabili secondi e, a forza di fissarci a vicenda, ci contemplammo in un'atmosfera calma e rilassante. In un'atmosfera colma di sguardi carichi di chissà quale promesse celate, di chissà quali segreti ancora nascosti, di chissà quali sentimenti ancora non dimostrati per imbarazzo, o per timore di provare, o per timore di non ricambiare. Ma niente non poteva essere ricambiato tra me e lui, nemmeno la più banale carezza - Se me ne vado mi aspetti? - Chiesi incosciente delle mie parole. Incosciente della sua risposta. Incosciente delle conseguenze presenti e future.

Our love suicideWhere stories live. Discover now